Il silenzio dei blogger
Il 14 luglio è previsto uno “sciopero della rete”. Per quel giorno l’idea sarebbe quella di non pubblicare alcun post.
Tra tutte le iniziative in corso ve ne segnalo una che mi sembra la più…completa.
Devo dire che pur condividendo in pieno i timori e quindi approvando l’iniziativa di Enzo di Frenna con il suo Diritto alla Rete (link rimosso) non sono d’accordo con la “formula del silenzio” e pertanto il giorno 14 scriverò un post.
Perché lo faccio? Semplice: chi frequenta abitualmente il mondo dei blog sa (magari anche solo a grandi linee) come stanno le cose, sa qual è la forza del mondo dei blog e sa cosa potrebbe significare tappare la bocca alle voci nel web. Sappiamo inoltre che la rete (fortunatamente) non è controllabile ed il “potere” da sempre non ama chi canta fuori dal coro.
Mi raccomando! Antenne belle dritte in testa…ci “leggiamo” presto 😉
Ps: leggere Diritto alla Rete è stata anche una buona occasione per scoprire un prodotto interessante come Ning, un Social Network personalizzabile che merita d’essere seguito con cura.
D’accordissimo, come già saprai. Il silenzio non è mai utile.
Pur condividendone in pieno i motivi, sono ancora indecisa se aderire o no a questo sciopero. Qui non c’è da stare zitti, c’è da urlare fino a spaccare i timpani a tutti. Produrre silenzio, per un giorno, indossando un simbolico bavaglio di protesta sarebbe certamente un segnale, della cui efficacia però dubito fortemente.
Stiamo a vedere se ci saranno sviluppi diversi.
Tu sei bravo a spiegare le cose in modo semplice anche alle capre come me.
Aspetto con curiosità il 14.
Ci sono delle contraddizioni nelle parole di chi sostiene la protesta.
Vogliono ALZARE la voce o vogliono una giornata di silenzio?
Protesta giusta ma azione in puro stile politico.
Anch’io aspetto il 14 per vedere cosa succede.
Sono d’accordo con bluetooth, condivido il contenuto della protesta ma chi la sta guidando mi sa tanto da leader politico… Non ci sto.
Blogger liberi anche in questo, liberi di esprimere come meglio pensa il proprio NO.