Oggi per quasi tutte le professioni è possibile ricevere una discreta formazione di base. In parte dalla scuola tradizionale, meglio se negli istituti tecnici, ed in parte attraverso corsi di formazione organizzati da associazioni di categoria, regioni, ecc… . In passato la formazione si faceva quasi esclusivamente a “bottega”; si cominciava da ragazzini come garzoni e piano piano s’imparava il mestiere dai “vecchi”. Questo tipo di lavoratori con il cambiamento dei tempi sta lentamente scomparendo nel nome di…tante cose: scolarizzazione, omologazione, evoluzione…insomma metteteci voi il motivo che più vi convince. Tutti motivi sicuramente validissimi ma che hanno messo in luce alcune situazioni paradossali. Si va dalla scomparsa di alcuni mestieri legati al mantenimento/restauro di ponti, campanili, orologi,macchine di vario genere, ecc… a situazioni più terra terra come trovare il muratore (bravo) che rimette a nuovo il davanzale di casa tua.
Queste persone, spesso avanti con gli anni se non addirittura pensionati, incapaci di stare a casa a bighellonare o per necessità economiche, danno il meglio di loro nei lavoretti per i privati dove si possono muovere in libertà. Quando invece si trovano a dover lavorare per qualche ente o comunque in un qualunque luogo dove sono costretti a sottostare ad orari, norme di sicurezza rigide, posizionamento di cantieri e stesure di progetti iniziano ad agitarsi. Le loro capacità manuali sono indiscutibili, l’esperienza, “l’occhio”, sono armi che un giovane, per quanto attrezzato, difficilmente riesce a battere. Il loro tallone d’Achille rimane invece la grammatica perché, ovviamente, chi ha iniziato a spingere la carriola a dodici anni difficilmente ha messo le mani anche sui libri. Capita così d’assistere a delle situazioni dove un bravo muratore viene invitato a mostrare il suo lavoro a tutta una serie di Dott. Ing. Rag. Prof. e minch. (questi non mancano mai). Ha costruito un basamento in mattoni e ne sta descrivendo le caratteristiche. Il problema è che lui non è abituato a parlare in pubblico e in Italiano, così invece di dire correttamente basamento s’inventa “d’Italianizzarlo” come baciamento. Mi guardo attorno, nessuno si sogna di correggerlo, quello che conta è il suo lavoro, per inciso fatto molto bene. Solo il minch sghignazza sotto i baffi…ma lui non fa testo.
Bello…come i bambini praticamente. Per mia figlia ,a 2 anni, il meccanico era il canicanico…e canicanico è rimasto a tutt’oggi per tutti noi.
Hai fatto la descrizione di mio padre.
Sveglia alle cinque di mattina per oltre 40 anni. Ora e’ pensionato ma la gente ancora lo cerca per tutti quei piccoli lavori che hai descritto.
Lo ringrazio per tutti i sacrifici che ha fatto per la nostra famiglia 🙂
Quando trovo un bravo artigiano non mi sogno nemmeno di far caso alla sua grammatica. il problema è che fatico a trovarli, e anche quelli non bravi sono assai sgrammaticati… in tutto!
@ Aleph – Mitico il “canicanico” 🙂
@ leonardo – Un saluto da parte mia a tuo padre.
@ Diana – Giusto. La bravura non ha lingua…parlassero anche aramaico antico quelli bravi vanno “conservati con cura”.
Anche mio padre era così, quante risate noi figli e quanto affetto e riconoscenza per lui!
Con il tuo post me lo hai fatto tornare vicino, con tantissima nostalgia!
Ciao Caigo
Ah quanto hai ragione sui minch. Quante volte capita anche a me di trovarvi in situazioni dove qualcuno si trova in difficoltà per ignoranza o inesperienza. Con un minimo di buon senso lasci stare ed afferri il senso del discorso, ed invece no! C’è sempre il minch di turno che deve metterci il naso.
Questi artigiano stanno scomparendo anche perché in genere fanno lavori pesanti e dove ci si sporca le mani. I giovani faticano a scegliere questo tipo di vita.
@ gaz – i ricordi fanno bene 🙂
@ zago – la mamma dei minch è sempre incinta.
@ bluetooth – sicuramente è una vita di sacrifici e non tutti se la sentono di affrontare.
Io da sempre riparo tutto e bene mentre condisco i discorsi con simpatia; ma alla fine è un inconveniente, dovresti girare come una trottola. Poichè non posso da ora farmi pagare, allora chiedo il doppio. Cioè : io ti aggiusto la lavatrice ma magari tu che sei bravo dovresti pitturarmi il garage. Così puoi respirare perchè queste brave persone rifiutano la riparazione e il contraccambio.
Bella e contorta tattica! 😉