Class action all’Italiana
Era il 1965 quando il giovane avvocato statunitense Ralph Nader pubblicava un libro intitolato “ Insicura a qualsiasi velocità”. Protagonista una delle auto più popolari dell’epoca: la Chevrolet Corvair. Ovviamente alla General Motors , la casa automobilistica che produceva l’autovettura, non la presero molto bene, tanto che citarono per diffamazione il giovanotto nato nel Connecticut. A dispetto di tutte le previsioni Nader vinse la causa; i giudici si convinsero che la Corvair era realmente una cassa da morto su quattro ruote e condannò la GM a risarcire l’avvocato e rendergli pubbliche scuse.Questo episodio viene riconosciuto oggi come il padre di tutte le class action, tutte quelle cause ,definite collettive, che da qualche anno rappresentano uno dei pochi spauracchi per le “furberie” delle multinazionali (vedi i processi contro Philip Morris & co.).Oggi la class action arriva anche in Italia; finalmente! Si potrebbe dire…peccato che la famosa genialità Italiana fosse in ferie mentre veniva redatta la versione nostrana di questa procedura.
La forza della class action all’americana sta nel suo potere dissuasivo. Esempio: io (società) imbroglio i miei tanti clienti e rubo loro mille dollari a testa. Se vengo scoperto e condannato so che dovrò restituire i mille dollari ed in più magari sganciarci un milioncino sopra come risarcimento morale. Un bel salasso per le mie tasche! Da noi invece il furbetto di turno sa che in caso di sconfitta dovrà solo restituire il mal tolto senza nessun altro addebito. Morale: truffare il cliente rimane ancora un affare perché prevedo in partenza che non tutte le mie “vittime” parteciperanno alla causa contro di me, insomma, qualcosa m rimane sempre in tasca ed anche se avrò contro un po’ di pubblicità negativa posso contare sul fatto che la gente (purtroppo) ha la memoria corta.
Un’ultima chicca: la class action è applicabile anche contro la pubblica amministrazione. Disservizi, ritardi, spese ingiustificate, ecc… si possono impugnare collettivamente di fronte ad un giudice. Peccato che in questo caso non venga previsto anche il più modesto dei risarcimenti, il giudice può solo ordinare di porre rimedio al disservizio al fine di garantire la prestazione richiesta.
Vabbè…scusate, devo andare a vomitare! 🙄
Wow! Un’altra mitica perla del nostro Caigo
Lo posso dire?
Ma che stronzi!
Eh, si, avevo visto la versione italica purtroppo. Alla fine è esattamente come dici tu : comunque vada ci guadagnano anche nella perdita, dunque legge soft per lobby hard. Ah, poi aggiungici la prescrizione….
Ho visto che questo Nader è ancora vivo. Strano, spesso queste persone scomode finiscono sempre per avere degli strani incidenti.
Ho fatto 13 (8 + 5…). A parte ciò, ecco perchè l’America è un grande Paese… e l’Italia un Paese di quaquaraquà!
… e te pareva? Ma ci fosse una volta, dico UNA volta che in Italia si possa fare qualcosa di concreto contro tutta questa malsana burocrazia che ci attanaglia!? Ma del resto: le leggi se le fanno loro e loro stessi ci mettono l’inganno
Neanche di copiare dagli altri in modo intelligente e utile, abbiamo la volontà. Siamo capaci solo di una furbizia ottusa, che, temo per certi versi e spero per altri, prima o poi ci si rivolterà contro.
@ a tutti….. aleggia la tristezza 🙁
Profonda tristezza.
Sei riuscito in un piccolo miracolo e forse non lo sai!
Intorno a Nader esiste una nebbia inestricabile che impedisce alla gente di scoprire il suo modo di fare lotta politica e i suoi temi.
Si, fu Ralph Nader il primo a criticare un prodotto pericoloso ed era il 1965.
Da allora Nader ha combattuto altre mille battaglie non solo contro GM.
Per chi volesse conoscere le sue battaglie lascio il nostro sito dove trovate tradotti in italiano oltre 100 sue lettere agli americani.
http://digilander.libero.it/amici.futuroieri
Fa come Grillo, prima di Grillo e con metodo.