Questo atipico post sintetizza un paio di articoli pubblicati nel mio vecchio sito. E’ il diario di due miei viaggi a New York, prima e dopo i tragici eventi del 2001. Alcune informazioni ora sono sicuramente superate ma, a mio parere, rapprentano ancora una valida anche se sintetica guida a questa città. Sintetica se intesa come guida, forse un po’ lungo per essere il post di un blog.
Ne consiglio l’assunzione a piccole dosi 🙂
Prima parte. Visitare New York è un’impresa che affascina e insieme spaventa: c’è tanto da scoprire che all’inizio si stenta a capire da dove si possa incominciare. In effetti, la città raccoglie in uno spazio relativamente ristretto le forme architettoniche più audaci, i grattacieli più alti, i ponti più arditi le chiese più imponenti del mondo e, nel cuore della città un parco pubblico grande come il Principato di Monaco.Organizzarsi la visita di Manhattan è relativamente semplice: si prende alloggio in uno degli alberghi al centro dell’isola (se ne trovano a prezzi ragionevoli) e da quel punto con un taxi o la metro si raggiunge il punto estremo da cui si è deciso d’incominciare il tour. Da lì si rientra a piedi verso l’albergo in poche ore, l’unico limite è dato dal numero di cose che s’intendono vedere. Con questo metodo in 5 o 6 giorni è possibile compiere L’escursione completa.
C‘è subito da chiarire un possibile equivoco, quando si parla di viaggio a New York in realtà ci si riferisce più dettagliatamente all’isola di Manhattan (il distretto principale), uno spazio a parte (e più tempo) meriterebbero gli altri distretti ovvero: Bronx, Brooklyn, Queens e Staten Island che rappresentano una realtà leggermente diversa.Può sembrare turismo di bassa leva ma una visita all’Empire State Buildingnon può mancare. Posto al centro dell’isola con I suoi 407 metri d’altezza (102 piani!) questo grattacielo terminato nel 1931 offre una vista meravigliosa dalla sua piattaforma panoramica e, se il tempo è buono, la visuale si estende per oltre 80 chilometri (non è il nostro caso purtroppo-sigh!). Osservando verso l’oceano è possibile vedere l’isoletta con la statua della libertà, girando in senso orario si vede poi il vicino stato del New Jersey, poi l’imponente polmone verde di Central Park che dall’alto sembra un enorme tavolo da biliardo in mezzo ai palazzi, ed infine l’East River attraversato dal celebre ponte di Brooklin, un gigante d’acciaio sostenuto da 2 piloni in stile neogotico alti ben 89 metri.
Mangiare:nessun problema! Ci si trova praticamente di tutto; fa testo un piccolo centro commerciale non lontano dal ponte di Brooklin presso il molo 17 (celebre giacché negli anni 20/30 vi approdano le navi cariche d’emigranti) dove ci sono degli stand gastronomici permanenti di tutto il mondo. Li potete pranzare a base di piatti indiani, turchi, polacchi, greci, ecc….Altra curiosità è legata alla presenza dei “buttadentro”, personaggi che fuori dei ristoranti t’invitano a suon di sorrisi e biglietti ad entrare nei locali. Va sottolineato il fatto che la maggior parte della gente che si trova a Manhattan è lì per lavoro ed esce dagli uffici per pranzare possibilmente in fretta e senza allontanarsi troppo, da qui una gran lotta nel ramo della ristorazione per catturare I clienti. Segnaliamo ll Pisello (non c’è più, vedi post) un piccolo e curioso ristorante sulla Eight Avenue dove la cucina è un piacevole incontro tra ingredienti italiani e cultura francese. Non mancano inoltre ristoranti all’italiana dove con sottofondo musicale di Caruso e vicini di tavolo stile Al Capone & Co. (non sto scherzando!) ti servono l’acqua “S. Pellegrino” con la stessa enfasi di un pregiato vino doc. Sta di fatto che si mangia bene. Una nota va rivolta anche ai negozi d’ alimentari (Deli) con il loro angolo self-service dove si mangia onestamente a prezzi modici.
Appena si comincia a camminare per le strade di Manhattan si avverte subito una sensazione di familiarità, in parte, probabilmente perché ci troviamo di fronte a luoghi che ci sono mostrati continuamente dal cinema e dalla televisione, in parte grazie alla cortesia della popolazione. Scopri che mentre sei circondato da una marea di gente sempre di corsa quasi a testa bassa, se hai bisogno d’aiuto questi si bloccano e ti dedicano tutta la loro attenzione.
Curiosità che rimangono impresse: – Imusei sono impressionanti, passi da una sala all’altra scoprendo celebri opere d’artisti famosi e diversissimi le une accanto alle altre. Il bello è vedere I bambini sdraiati di fronte per esempio ad un Matisse intenti a disegnare allegramente con i loro colori su di un foglio di carta; da noi sarebbe considerato oltraggioso con l’eccessiva sacralità che i nostri luoghi di cultura si portano intorno.- Vi aspettate di trovare I predicatori in mezzo al traffico? Ebbene si, ci sono! – Caos?C’è sempre un gran movimento, di giorno e di notte ma senza crisi apparenti. Sopratutto la notte è proprietà delle imprese di manutenzione e dei taxi. A proposito, i tassisti Newyorkesi devono aver inventato il “nanosecondo” provate ad immaginare cosa succede appena un semaforo diventa verde! – Sicurezza. La cura Giuliani ha dato i suoi frutti, c’è sempre qualche poliziotto in giro e senti di poter girare tranquillamente in ogni zona, ovviamente sempre col buon senso. — Little Italy: è praticamente scomparsa, non c’è più immigrazione dall’Italia, Gli Italiani vivono quasi tutti nel distretto di Brooklin, così Little Italy viene piano piano assorbita da Chinatown e non è difficile trovare un eventuale “Caffè Mario” gestito da Cinesi.
Seconda parte. Gli americani sono indubbiamente rimasti scossi dai tragici eventi del 2001 che li ha resi più sospettosi nei confronti degli stranieri e più rigidi nelle formalità burocratiche. A tale proposito consigliamo a tutti i viaggiatori di compilare con attenzione il modulo verde I-94W (esonero dal visto) che normalmente viene consegnato durante il volo. Vi potrebbe capitare d’incontrare all’arrivo un funzionario estremamente “fiscale” che non ci penserà due volte a farvi rifare la fila per riscrivere il suddetto modulo se ritenesse di trovare un qualche errore. Ricordiamo inoltre che i tempi di sbarco si sono allungati anche perché dovrete sottoporvi alla rilevazione delle impronte digitali (niente di traumatico, tranquilli!). Una volta superate le forche caudine della dogana potrete finalmente lasciare l’aeroporto. Per la cronaca noi siamo atterrati al JFK, il più lontano da manhattan. vi consigliamo (se potete) di prendere il taxi (48$ ndr) per raggiungere il centro, se non altro per guardare con calma il panorama durante il tragitto. Con solo un paio di dollari è invece possibile prendere il treno che vi scaricherà nel Midtown. E’ una buona soluzione se non alloggerete troppo lontano dalla stazione e non avete fretta. L’aeroporto La Guardia è più vicino a manhattan rispetto al JFK con conseguente piccolo risparmio nelle spese di trasferimento, ma in genere non ci sono molti voli dall’Italia verso questo scalo. Sembra che la miglior soluzione sia l’aeroporto di Newark nel New Jersey, struttura moderna dotata di un efficiente procedura di controllo passaporti e agile sistema di trasferimento verso manhattan (consigliato l’autobus). Nota: viaggiatori, dateci conferma se possibile!
COSE DA VEDERE: Ground Zero. È quasi un dovere visitare il sito della tragedia delle Twin Towers. tocca veramente il cuore di chi ricorda com’era prima quel luogo, Per chi ci viene la prima volta forse può impressionare maggiormente la vista delle “ferite” ai piani superiori dei palazzi adiacenti le torri. Vi consigliamo di recarvi verso Battery Park. Li troverete lo Sphere un globo dorato di 22000 kg che stava nella piazza tra le due torri. Le ammaccature fanno capire la durezza dell’evento i fiori depositati continuamente attorno e la targa che recita “in onore di tutti coloro che abbiamo perduto” fanno il resto…
Lower Manhattan- rimanendo nella parte bassa di Manhattan potete passeggiare di fronte all’imbarcadero per Ellis Island e la statua della libertà (nb: se le volete visitare preparatevi ad una luuunga coda!) o piano piano risalire verso il Financial District per vedere il cuore pulsante dell’economia mondiale. Purtroppo per le note ragioni di sicurezza difficilmente vi sarà concesso di visitare l’interno della borsa, ma vale la pena informarsi … le cose potrebbero anche nel frattempo cambiare. In seguito vi potreste dirigere verso il ponte di Brooklin, approfittando lungo il tragitto per dare uno sguardo alla casa di Elizabeth Ann Seton prima donna canonizzata in america, questo edificio si nota subito poiché è l’unico in vecchio stile federale in mezzo ad una selva di moderni grattacieli. Potrete inoltre fare una tappa per ristorarvi al Molo 17 da dove potrete ammirare il ponte prima di affrontare la passeggiata di circa 20 minuti che vi impegnerà se deciderete di attraversare il ponte. Note: il ponte, lungo 1091 m di cui 486 solo della campata centrale, venne completato nel 1883 dopo 16 anni di lavoro e la morte di una ventina di lavoratori tra cui il progettista Roebling colpiti quasi tutti da embolia gassosa. Non mancano le morti assurde come quella di Robert Odlum tuffatosi per scommessa o le dodici vittime colte da panico quando all’inaugurazione del passaggio pedonale qualche idiota gridò che il ponte stava crollando.
Risalendo l’East River attraversate la colorata e chiassosa e colorata chinatown e cercate un buon caffè a Little Italy (senza farvi spennare in qualche ristorante se possibile). Spostandovi sul lato west entrate nel Greenwich Village, quartiere dalle caratteristiche case in arenaria disposte lungo tranquille vie strette e alberate. Vi trovate numerosi caffè birrerie e teatri sperimentali, sicuramente una zona molto gradevole, non perdete l’occasione di cercare Gay street dove è stato girato il film Carlito’s Way, il numero 75 ½ di Bedford Street con la casa più stretta di NY (2.9 m) o la curiosa contrapposizione di Christopher Park dove “convivono” l’austera statua del generale Sheridan (celebre per la frase “l’unico indiano buono è un indiano morto”) e le statue a grandezza naturale delle coppie Gay-lesbiche. Risalendo entrate nel Chelsea quartiere celebre per le sue gallerie d’arte e negozi d’antiquariato ma anche per i numerosi spazi dedicati allo sport e al tempo libero in genere. Numerosi moli sono stai recuperati a tale scopo come il Pier 25 con i sui campi da pallavolo in sabbia o Chelsea Piers una struttura ricavata su quattro all’altezza della 23rd street dove è possibile giocare a bowling, golf, hockey, pattinare…
Più su il Midtown è caratterizzato dalla presenza dell’Empire State Building vero punto di riferimento della città; se temete di perdervi, non temete. L’enorme costruzione è visibile praticamente da ogni punto e rappresenta un ottimo punto di riferimento. Vi consigliamo una visita per ammirare il suggestivo panorama (ora gli ascensori sono più veloci) evitando ovviamente i giorni festivi. Molto bello è anche il Chrysler Building, peccato non sia visitabile all’interno, ma la sua caratteristica guglia d’acciaio alta 60 m ne fa uno degli edifici più suggestivi della città. Il Grand Central Terminal è la dimostrazione di come si possa realizzare una stazione ferroviaria a cinque stelle. Si tratta di un vero salotto in stile primi 900. vi trovate negozi e ristoranti frequentati non solo dai viaggiatori in arrivo e partenza a dimostrazione della gradevole atmosfera che vi si trova. Vi segnaliamo il bell’orologio posto sopra la biglietteria e il soffitto a volta sul quale sono dipinte le costellazioni e lo zodiaco (sono dipinti al contrario, ma è tanto bello che si può anche perdonare questo errore…..e se fosse un errore voluto? Mah!). Ormai ci troviamo a ridosso di Times Square e in piena Fifth Avenue ovvero tutto quello che di più conosciuto di New York si possa trovare: teatri, negozi di lusso, musei, vita notturna…tutte cose che normalmente trovate nei depliant offerti dalle agenzie viaggio. Nota: Al momento del nostro viaggio abbiamo potuto approfittare di un favorevole cambio euro/dollaro, se vi sarà possibile cogliete l’occasione. New York è la città dei balocchi per ogni genere d’acquisto. In ogni angolo di strada troverete negozi d’abbigliamento d’ogni genere e per tutti i gusti (per noi italiani meglio puntare sullo sportivo, il resto forse non fa proprio per noi. Una curiosità: ricordate il film Big con Tom Hanks? Se è così provate a “saltellare “ sul pianoforte luminoso al secondo piano di FAO Schwarz mega negozio di giocattoli a ridosso di Central Park. Inoltre non mancate di fare una visita al Time Warner Center (Columbia Circle) un centro commerciale all’interno di un magnifico palazzo di vetro e acciaio. I primi quattro piani accolgono una cinquantina d’attività tra negozi ristoranti un teatro specializzato in musica Jazz, un supermercato specializzato in prodotti biologici e una gastronomia dove vi potete fermare per un pasto ristoratore durante la vostra frenetica giornata (!) in una malaugurata giornata di pioggia. Poco lontano da Columbus Circle cercate il Lincoln Center un complesso di circa 3300 mq dedicato alla musica (jazz e non solo). Se potete ricordate di visitarlo il giovedì alle ore 10, avrete l’occasione di assistere alle prove aperte al pubblico della Philarmonica Orchestra. E’ un’occasione da non perdere! Per assistere ad un loro concerto in calendario si deve comprare i biglietti con anticipo di settimane se non addirittura mesi.
Sono anni che dico di andarci e per un motivo o per un altro rimando a domani, domani, domani, domani… 😥
Ed io invece l’ho letto tutto d’un fiato! 😉
Più che curiosa trovo ironica la contrapposizione delle statue in Christopher Park. Il generale bacchettone si starà rivoltando nella tomba per l’affronto subito.
Quanti bei ricordi e quanta voglia di tornare.
Hei! Una pausa a sorpresa. 😕 Spero niente di grave.
Un bacione.
Anche io, riguardo all’annuncio di momentaneo allontanamento qui sopra, spero non si tratti di nulla di grave. Non farci preoccupare, e facci avere presto tue notizie!
Ricordavo gli articoli e le foto nel vecchio sito, sempre molto piacevoli.
(Spero vada tutto bene, Ciao)