Weekend con lo sparviero
E’ un tranquillo pomeriggio di un sabato d’Agosto, ci troviamo in giardino a scambiare quattro chiacchiere mentre i piccoli nani olandesi ci girano intorno probabilmente sperando che dalle nostre mani appaiano delle briciole di pane. Speranza vana in quel momento visto che il cane “Pucci” è li accanto sonnecchiante. Sonnecchiante significa “niente cibo nelle vicinanze”; basta ci sia il ricordo del passaggio di un semplice biscotto perché quell’affamato cronico si agiti pretendendo la sua parte.
Ormai i pulcini dovrebbero aver imparato a riconoscere queste segnali. D’improvviso il caos! Mamma chioccia lancia un grido, i piccoli iniziano a correre disordinatamente, qualcosa ci passa accanto ed infine sentiamo un tonfo nella siepe! Anche il cane esce dal suo torpore, si alza ed inizia ad avvicinarsi lentamente alla siepe da dove continua a provenire un rumore di foglie in movimento.
Per farla breve: un piccolo rapace ha cercato di catturare uno dei pulcini ma, forse disturbato dalla nostra presenza, ha sbagliato manovra e si è piantato dentro la siepe. M’infilo un paio di guanti spessi (non si sa mai) ed estraggo l’animale dalla siepe che stranamente non scappa pur non presentando ferite visibili, alloro lo riprendo e lo infilo in una gabbia per pulcini (ironia della sorte) che nel frattempo mio zio è andato a prelevare per proteggerlo dalle sempre più insistenti attenzioni del cane.
Scatto una foto all’uccello e la pubblico in rete con lo scopo d’identificare il rapace. Scopriamo così che si tratta di uno sparviero, un pennuto con la fama di rompiballe visto che, come cita wikipedia, è odiato pure dagli altri rapaci che non esitano ad ucciderlo se riescono a prenderlo.
Accertata l’identità del nostro ospite non resta che deciderne il destino. Le sue condizioni sono buone, non sembra sia il caso di scomodare veterinari o forestale di sabato senza un motivo urgente.
La domenica mattina andiamo a vedere come sta il nostro nuovo “amico”. Mentre ci avviciniamo lo vediamo “stiracchiarsi e spulciarsi”, buon segno, significa che non ha niente di rotto. Probabilmente il giorno prima era solo un po’ scosso dall’impatto contro la siepe.
A quanto pare possiamo tranquillamente rimetterlo in libertà ma prima gli facciamo il discorsetto: NON devi più attentare alla vita dei nani olandesi e NON devi più avvicinarti a questo giardino! Avrà capito? Mah…non faceva altro che fissarmi con i suoi occhi gialli e un espressione che sembrava dire “caxxo vuole questo!” 😯
Nota: La foto è quella che ho utilizzo per scoprire l’identità dello sparviero. Avevo fatto anche due filmati ma sono praticamente inutilizzabili. Il primo lo riprendeva nella gabbia ma considerando che rimaneva immobile non è di nessuna utilità, meglio la foto. Il secondo doveva immortalare la liberazione ma il rapace è partito così veloce, e per di più controluce, da rendere le immagini incomprensibili.
Questo è lo sparviero?
Io ricordavo solo i baffetti! 😛
(minuti 1:13 e 1:40)
@ zago: Nooooo! Gervasetto noooo!
Caigo, la tua capacità di interpretare il linguaggio degli sparvieri è sorprendente 😯 . Ma, se non sono troppo indiscreta, dove ti trovavi per ricevere una visita così inaspettata? Intendo dire a quanti mila metri sul livello del mare.
@ filo: A quanto pare ultimamente gli sparvieri si “abbassano” al livello di noi modeste creature balneari. E poi un pulcino è una potenziale e saporita preda ad ogni quota. 🙂
Bella avventura e pure didascalica. A lieto fine per pulcini, pennuti rapaci ed umani! La natura ci regala ancora qualcosa, dopotutto.
Per fare il discorsetto dove hai imparato lo sparvierese?
@ Diana: E non finisce qui! Il caso vuole che ci sia una nuova “avventura” con protagonista un pennuto ma aspetterò un po’ prima di pubblicarla.
Non vorrei che questo si trasformasse in un blog ornitologico.
@ leonardo: Manuale delle giovani marmotte?
😆 Ma Giorgio…capitano tutti a te i volatili??? 🙄 ….
oppure hai una così grande fantasia???Ciaooooo…sei grande! 🙂
@ kinderella.lilla: A quanto pare capitano tutte a me e a dimostrazione di ciò tra qualche tempo pubblicherò una foto…sconvolgente ! 😉
certo che beccare uno sparviero in picchiata non è da tutti 😀
Ma che bello! Non lo potevi tenere con te? 🙂
@ skip: Solo perché lui no era molto in forma. Io gli farei rifare l’esame di volo. 😉
@ mex: Se il rapace avesse subito danni più seri e non avessi potuto liberarlo così presto avrei dovuto segnalarne il ritrovamento alle autorità competenti.
E poi stiamo parlando comunque di un animale selvatico, non credo sia così facile gestirlo, a partire dal nutrirlo.
Wow, che sguardo affilato e penetrante!
Uno schianto di volatile. Letteralmente. 😆
Blog ornitologico… ambigua definizine… ah ah ah! Buon fine settimana!