Il mondo delle api (prima parte)
Le api sono insetti diffusi in tutto il mondo, a eccezione delle zone polari.
Esistono varie specie di api, ma la più comune è l’ape domestica che viene allevata ormai ovunque per la produzione del miele e della cera.
Le api hanno il corpo ben distinto in tre parti: capo, torace, addome. Ai lati del capo sono collocati due grossi occhi composti, a superficie sfaccettata; organi della vista sono anche altri tre occhi semplici, disposti a triangolo, situati alla sommità del capo.
Il senso della vista è sviluppatissimo: infatti l’ape può distinguere a grande distanza oggetti non percepiti dall’occhio umano e inoltre anche i raggi ultravioletti. Fra gli occhi composti si inseriscono le antenne, sede del tatto e dell’olfatto. Sensi anch’essi notevolmente sviluppati. L’apparato boccale è costituito da due mandibole che servono come organi di presa e da una specie di lunga lingua, la ligula, che l’ape usa per lambire e aspirare il nettare (liquido zuccherino che si trova nella corolla dei fiori). Questo in parte viene utilizzato come nutrimento, in parte raggiunge una dilatazione dell’esofago, la dove, con l’aiuto delle secrezioni digestive, si trasforma in miele.
Sul torace sono situate due paia di ali: durante il volo, per facilitare le evoluzioni, le due ali anteriori si agganciano a quelle posteriori, meno lunghe e dotate di una serie di uncini disposti sul bordo; in riposo, invece, le ali si sovrappongono orizzontalmente, ricoprendo il corpo.
Quando l’ape è in volo, e non è appesantita dal carico di polline, la sua velocità media è di circa 25 km orari.
Sulla faccia ventrale del torace vi sono tre paia di zampe coperte di peli: nell’ape operaia, i peli del terzo paio di zampe sono disposti a spazzola e servono per raccogliere il polline, che poi l’ape depone nelle cestelle (un incavo delle tibie).
L’ape regina e il fuco sono privi di spazzole e di cestelle. L’addome, unito al torace da un sottile peduncolo, è formato da dieci segmenti. Sul quarto, quinto, sesto e settimo segmento dell’ape operaia sono situate quattro paia di ghiandole che producono la cera.
Le femmine recano sull’ultimo segmento dell’addome un pungiglione:nelle operaie il pungiglione è diritto, con i bordi seghettati, e serve per difendersi dai nemici, nei quali inietta un veleno. Quando il pungiglione viene infisso in un corpo elastico (per esempio la pelle umana). i bordi seghettati fanno sì che non possa più uscirne, e l’ape operaia, priva del pungiglione e di quella parte dell’intestino che vi è stretta mente collegata, muore; invece, in un corpo come quello degli insetti (ricoperto di una sostanza rigida e resistente, la chitina) la ferita non tende a richiudersi e l’ape può estrarre il pungiglione. La regina possiede un pungiglione ricurvo e liscio che usa solo per uccidere altre regine.
Le caste. Ogni comunità di api è divisa in tre caste ed è costituita da decine di migliaia di individui (in media da 20 a 50 mila), le cui attività sono regolate da una precisa suddivisione delle funzioni: alla regina, che è la sola femmina feconda, è affidato il compito di deporre le uova, dalle quali nasceranno tutte le api della colonia; ai maschi, i fuchi, quello di fecondare la regina. Le operaie, femmine infeconde presenti in decine di migliaia, svolgono tutte le attività sociali.
La regina, che ha le dimensioni maggiori (circa 2 cm), si differenzia dalle operaie per l’addome lungo e affusolato all’estremità posteriore, non completamente coperto dalle ali, e per il colore della peluria che la riveste. Diversamente dalle operaie, che vivono circa un mese in estate (periodo di maggiore attività) e comunque non superano mai i cinque mesi di vita, la regina è molto longeva e può vivere sino a 5-6 anni.
In primavera la regina compie il volo nuziale, durante il quale viene fecondata dal fuco; il seme maschile verrà conservato dalla regina in una piccola tasca del suo apparato riproduttore e le servirà per fecondare a sua volta le uova. Nel corso della sua vita, l’ape regina può deporre sino a un milione di uova, dalle quali nasceranno femmine se le uova saranno fecondate oppure maschi se le uova non saranno fecondate. I maschi hanno dimensioni di poco inferiori a quelle della regina e superiori a quelle delle operaie. La loro forma è piuttosto tozza; posseggono grandi occhi e mancano di pungiglione: la particolare conformazione della bocca impedisce di succhiare il nettare, perciò vengono nutriti dalle operaie.
Non partecipano all’operosa esistenza della comunità e il loro compito è strettamente connesso alla riproduzione; infatti quando la regina esce dall’alveare per il volo nuziale i fuchi la seguono in gran numero, e chi è in grado di raggiungerla e di fecondarla muore rapidamente, a causa della perdita degli organi riproduttori quando la regina si distacca da lui con uno strappo.
Gli altri fuchi, ormai inutili alla comunità, verranno scacciati dall’alveare o addirittura uccisi.
Soltanto le operaie posseggono gli apparati di raccolta del polline, le ghiandole produttrici di cera e le ghiandole sopracerebrali che servono per produrre la pappa reale, nutrimento delle larve nei primi giorni di vita.
“Il mondo delle api” è tratto dalle pagine di un mio vecchio sito ormai chiuso.
Per un breve periodo in famiglia abbiamo allevato queste piccole creature, ecco il motivo dell’interesse.
I post su “”il mondo delle api” sono collegati tra loro dal tag “apicoltura”.
Fammi capire, hai scagazzato per due settimane?!
Venendo alle api. Sono contento di non essere nato fuco, se trombi muori, se non trombi muori lo stesso.
Ma che razza di vita è? 😡
@ Zago: Prorpio due settimane no, però…. 🙄
Nella vita ad ognuno viene assegnato un ruolo.
Chissà, forse saresti stato un magnifico fuco! 😛
Stasera una regina mi ha uccisa…vabbe ne faccio in meno…Sto bene Blu!!! 😉
Io mangio più di 1 chilo di miele al mese. Immagino che dei prodotti dell’alveare ce ne parlerai nella seconda parte. Anche mio marito, molti anni fa, si dedicò all’allevamento di questi operosi insetti.
Spero che tu stia meglio 🙂 Ciao
Me la ricordo questa tua pagina sul vecchio sito.
Ops— significa che sto diventando vecchia pure io?
@ Demetraseele: Mmmm… sei misteriosa, dovremo investigare.
@ filo: Un chilo? Complimenti! Questo tema verrà trattato in tre parti, penso (spero) accontenti ogni curiosità.
Immagino che tuo marito abbia mollato nel periodio della grande moria delle api, quello è stato il periodo “fatale” per noi dilettanti.
ps: Sto meglio grazie, mi è bastato ammettere di non essre Nembo Kid. 😉
@ mex: Mettiti nella mia posizione, non posso dare della vecchia ad una signora.
Ne parliamo in pvt… domani Stanno ricominciando a farsi la guerra… Io ero bella serena tra la mia troll, i miei prpfili chiusi ed il mio giardino segreto… passoa a leggere un blog, per stima per amicizia, me trovo in nera..chissa che se ci ripasso mi ritrovo in mutande…ahahh La piglio a ridere.Ci sono stata poco tra ospedale e cure varie e punture, ma qualcuno su Libero se divertita a massaccrarmi,una povera ragazza poi ho scoperto senza amore..ma vabbe..rientro e si tirano i capelli e ti ritrovi in nera senza aver detto nulla da mesi..nulal di segreto…ci sto ancora ridendo incredula..sarà il duo nel pancino:-)
Ne voglio gioiere senza averne paura..poi quello che viene viene..non posso vivere in una campana di vetro…
Ciao zio.
@ Demetraseele: Adesso comincio a capire…. ok, aspettiamo e vediamo che succede.
Nel frattempo stammi bene ok? Un abbraccio 😀
Finirà a taralucci e vino… però non conteranno i morti ed i feriti che faranno:-)
😆 NOtteBlu..Rassù è a bersi una birra con l’amico Andreas.
Comunità di 50.000 api?
Sono delle vere città, chissà che caos nel nido.
Loro sì che sanno vivere davvero comunitariamente!
Sono d’accordo con zago, se rinasco va bene tutto ma non fuco!!! 😛
@ Demetraseele: Niente di meglio di una buona birra in compagnia.
@ Sig. Giovanni: Gli umani sono caotici, non gli insetti.
@ Diana: Osservassimo la natura con vera attenzione impareremmo tanto.
@ leonardo: La questione dei fuchi “martorizzati” vi ha veramente impressionati! 😛
certo che l’ape regina ha onori ed oneri… vive a lungo per deporre sino a un milione di uova 😯
Chissà com’era buono il tuo miele, quello del supermercato tante volte non sa di niente.
Mi sembra di sentire la sigla di Superquark in sottofondo… 😀
(Post davvero interessante, su degli insettini indispensabili alla nostra sopravvivenza e nonostante questo pochissimo conosciuti e apprezzati. Parlerai anche della loro famosa “danza”? La cosa che mi ha sempre affascinato di più delle api è proprio il loro sistema di comunicazione).
@ skip: Noblesse oblige.
@ oregon: Ioìl profumo era eccezionale. Quello superallungato, superfiltrato, supereconomico… forse non è neppure corretto chiamarlo miele.
Quelli buoni comunque si trovano.
@ Ross: Vedi seconda parte. 😀