Questa affermazione potrà sembrare strana, infatti logica vuole che un euro nelle mie mani valga quanto un euro nelle mani di chiunque altro. Ma se a questo euro diamo un controvalore materiale (un bene, un servizio) il tutto diventa più fumoso in special modo se entriamo nel mondo del collezionismo o terra terra nel mondo dell’usato.
Avete mai notato che se volete comprare un bene usato quasi sempre questo costa più di quello che vi aspettavate e che se, viceversa, siete voi a venderlo il vostro prezzo viene regolarmente considerato troppo alto?
Sappiamo bene che se ci affidiamo ad un intermediario questi ha diritto ad ottenere un giusto guadagno ma qualcuno a volte tende ad esagerare. Qualche esempio?
Ricordo una signora che qualche anno fa, rimasta vedova, decise di vendere l’auto del marito. La portò ad un rivenditore che le fece tutto il discorsetto sulla crisi del mercato e della poco appetibilità di “quel” particolare modello d’automobile. La signora, sia pur perplessa, accettò la proposta.
Il destino volle che l’auto venisse poi comprata da una nipote di questa signora che la riconobbe in occasione di un incontro tra le due donne. Dalla loro chiacchierata emerse che il venditore aveva venduto l’auto alla giovane ad un prezzo quasi doppio di quello che lo aveva pagato alla zia e dopo averle fatto un discorsetto diametralmente opposto a quello citato in precedenza, ovvero auto particolarmente richiesta in quel momento e praticamente introvabile!
Vogliamo parlare di immobili? Che si voglia vendere o comprare casa il problema è sempre lo stesso, quelli fuori mercato siamo sempre noi.
Un caso ,direi quasi divertente, è capitato ad un mio conoscente qualche anno fa quando il boom edilizio era al suo massimo “splendore”. L’uomo era proprietario di un appezzamento di terreno agricolo all’interno di una zona resa poi edificabile. Il valore del terreno chiaramente si alzò rendendolo un investimento interessante.
Un giorno, senza che lui avesse mai detto in giro di voler vendere il terreno, si presentò alla sua porta un noto impresario edile che iniziò a declamare le potenzialità dello sviluppo edilizio nella zona. Tutto molto interessante, peccato che ad un certo punto l’impresario se ne uscì con l’infelice frase -“Non aspettarti che ti dia chissà quale cifra!!!”- . Ma come? Prima mi lusinghi o poi mi smonti? L’uomo invito l’impresario a togliersi dai piedi e non disturbarlo più…
Questi sono due esempi “di peso” ma potremmo citare casi dove si parla di cifre irrisorie e comunque l’evolversi della storia rimarrebbe la stessa. Personalmente mi è capitato in passato di avere in casa oggetti semi nuovi e perfettamente funzionanti che non usavo più (una scopa elettrica, un effetto a pedale per chitarra, ecc…) e mi era balenata l’idea di metterli in vendita attraverso un negozio specializzato. Mi trovai davanti il solito commerciante con il suo discorsetto (rieccolo…) che non riuscii a scalfire neppure spiegandogli che a me bastava un guadagno minimo, praticamente simbolico, sopra il suo legittimo margine di guadagno.
Non so…forse certe persone hanno in testa una poesia imparata a memoria e da li non si schiodano e non capiscono.
Morale: nel caso personale che ho citato alla fine decisi di regalare gli oggetti in questione. Soluzione che alla fine funziona sempre; non ci avrò guadagnato del denaro ma almeno ho ottenuto un bel grazie che vale molto di più di un euro quasi elemosinato da quelli del discorsetto.
Ho letto il tuo ultimo commento nell’altro articolo ed allora non aggiungo altro 😉
Mi basta, e mi piace, rileggerti con un articolo scritto alla tua maniera. 😀
Si da il caso che proprio oggi abbia ricevuto la visita di due gentili signore che volevano vendermi un libro edito dalla Zecca di Stato e dal titolo La lira siamo noi’.
324 pagine con foto delle banconote, delle monete coniate e della storia d’Italia dal 1946 all’avvento dell’Euro.
Costo 1.670 Euro, però pagabili a piccole rate.
« Ci pensa la banca… lei non deve fare niente. E poi è un libro che acquisterà valore e potrà rivenderlo » – è stato il leitmotiv
@ mex: Grazie, apprezzo la tua comprensione e andiamo avanti… 🙂
@ il THeO: Che carini. 😉 Fossero state 1670 lire ci si poteva fare un pensierino.
Se poi con ” Ci pensa la banca” intendessero che la banca ti regala il libro allora andrebbero bene pure gli euro! 😛
Il concessionario ha scommesso sul fatto che molte donne non s’intendono d’automobili ed ha vinto.
Magari ha rischiato un po’, io al posto delle due donne gli farei tanta di quella brutta pubblicità da rovinargli la piazza! 😡
Ciao Giorgiooooooooooo 😀 bentornatooooooo 😆
Abbraccione grande smackkkkkkkkk
Comunque la metti, in teoria, sia che compri o vendi, ci rimetti sempre. A meno che non si sia commercianti. così va il mondo…
Quanto sono vere le tue riflessioni: pensa che ho preferito regalare un pianoforte a un bambino che desiderava imparare a suonare, piuttosto che svenderlo ad un furbacchione.Per fare affari bisogna esserci tagliato e , a volte, non avere scrupoli.
Nella compagnia del discorssetto ci vogliamo pure mettere gli assicuratori che trovano ogni pretesto per farti pagare sempre di più ogni anno l’rc-auto? 😐
@ dexter: Mi risulta che zia e nipote lo abbiano …bacchettato. 😛
@ gilda: Grassie!!!! 😀
@ Diana: Un motivo in più per cercare di …difenderci.
@ Skip: Capisco e approvo il tuo gesto, quelli senza scrupoli ogni tanto hanno bisogno di essere ridimensionati.
@ Sig Giovanni: Sfondo una porta aperta… a breve tratterò il tema assicurazioni e (tremate) banche!
Eh eh eh… che gente furbacchiona che gira in giro… guarda purtroppo di questi imprenditori della mutua ce n’è a bizzeffe… per quanto riguarda il tuo caso specifico avresti potuto pensare (consiglio che può valere per una prossima volta) di mettere in vendita i tuoi oggetti su ebay, magari aprendo un’asta… io l’ho fatto diverse volte e ci ho guadagnato sicuramente di più così di quanto non avrei fatto se avessi messo in mezzo un “affarista” di quelli! Che vuoi farci, per citare una canzone: “è un mondo difficile”!
Ti prego non parlarmi di immobili! 🙄
E’ il regno del nero! Si predica onestà, fare tutto con regolare fattura ma quando entri in un’agenzia non appena ti vedono titubanze sulla possibilità di comprare la casa per via del prezzo troppo alto non ci mettono molto a farti la proposta, diciamo, indicente.
E delle case popolari ne vogliano parlare? Ci trovi dentro gente con un buon reddito e FUORI rimangono molte famiglie che realmente stanno in difficoltà!
e del baratto che ne pensi? questa è la strada che sto per intraprendere. Una nuova forma di baratto servendosi di internet
bel post, un saluto
@ Rory: Su Ebay in passato ho comprato qualcosa, non ho mai pensato di passare dalla parte dei venditori per una semplice questione di pigrizia (e diciamolo), aggiungo che il negozio da me contattato operava ufficialmente su Ebay e per me questo era più che sufficiente in quel momento.
@ franco.ruggeri: Qui entriamo nel campo “reati” che fino ad oggi è stato fin troppo tollerato. Ma forse qualcosa sta cambiando, nella mia zona so che gli ispettori del Comune stanno facendo degli accertamenti…potrebbe uscire qualcosa d’interessante.
Vedremo.
@ maria: Benvenuta! 🙂 Quella del baratto è una soluzione interessante e credo ci sia già chi la porta avanti, vedi il caso delle “banche del tempo” dove si danno prestazioni in cambio di altre prestazioni (niente denaro) in base alle proprie competenze.
Non so come potrebbe funzionare il baratto di oggetti su internet. Ad esempio:
Mi piace un tuo oggetto ma non ho nulla di tuo gradimento da offrirti. Che si fa?
Oppure: Come facciamo a valutare l’effettivo valore degli oggetti che volgliamo scambiarci?
Non credo si possa mettere alla pari un vaso di marmellata con un pianoforte (esempio estremo…)
Forse ci vorrebbero delle “tabelle di conversione”. Non so…servirebbe il parere di un esperto.
Buon week end! 😀
Eccolo finalmente! 😛
Per un breve tempo della mia vita sono stato uno da ‘discorsetti’.
Facevo il venditore porta a porta e i miei capi pretendevano che raccontassi delle mezze balle per decantare le qualità dei nostri prodotti.
Per fortuna è durato poco, per fare quest lavori ci vuole una faccia tosta che non tutti abbiamo.
@ Io ho fatto di più Giorgio.
Dopo le affermazioni che il volume sarebbe aumentato di valore, ho proposto loro di acquistarlo da me con un sovraccarico di soli 100 euro.
… a quel punto se ne sono andate indispettite.
I soldi sopratutto non si sono più. 🙁
Vero . La chiamano legge di mercato , io invece la definisco forse piu’ semplicisticamente ” abominio ” . Quel che compri , dopo , mezz’ora vale gia’ il 10 % in meno , ed anche piu’ … in senso retroattivo . Ciao
@zago: In “gioventù” avevano cerato di farmi entrare nel mondo della vendita di pentole porta a porta. Niente da fare.
@ il THeO: Niente…non avevano il senso degli affari . Peggio per loro! 😛
@ amistad: Qui metti il dito in una brutta piaga….
@ Roberto: Spesso quello che compriamo perde anche di più del 10% (diciamo tranquillamente il valore dell’IVA). Abominio ci sta tutto.
Grazie per il passaggio 🙂