Spadina la zanzara tigre
Il sole era ormai sorto da un po’, la grossa falena quella notte si era allontana troppo dall’albero che di giorno la metteva al riparo dall’attacco degli uccelli.
Non era stato facile trovare una corteccia dai colori identici alle sue ali; il mimetismo è vita, è salvezza per la sua specie. Comunque, sia pur ansimante, anche quel giorno ce l’aveva fatta, era riuscita a trovare il suo albero ed ora immobile, ascoltando il canto degli uccelli ormai innocui sopra di lei, piano piano si stava rilassando ed abbandonando al sonno…..
D’improvviso sentì qualcosa toccarle un’ala ed un flebile ma fastidioso ronzio insinuarsi dentro la testa. Girò gli occhi e vide un piccolo e sgraziato animaletto che cercava di trovare una posizione stabile sulla sua ala. -”Hei! Stai attenta! Non vedi che mi stai rovinando l’ala? Chi accidenti sei!?”- Zzzz…Scusami! Zzzz…”- Disse l’animaletto. -”Mi chiamo Spadina e sono una zanzara tigre. E’ tutta la mattina che mi muovo ed ho già fatto ben trenta metri! Sono un po’ stanca ed avevo bisogno di riposare. Scusami ancora se ti sono finita sopra ma sei così ben mimetizzata che proprio non ti ho vista. Zzzz…” –
La falena ormai del tutto sveglia si voltò a guardare la piccola disturbatrice. -”Intanto piantala con questo ronzio che mi sta facendo impazzire. E poi, cosa mi tocca sentire! Una zanzara che gira in pieno giorno e che si stanca per aver volato solo pochi metri. Sei messa male piccola!” –
La zanzara si era messa davanti alla falena e la guardava in modo divertito. -”Come ti ho detto io sono una zanzare tigre, noi voliamo sempre di giorno e non ci allontaniamo mai da dove siamo nate; cento, massimo duecento metri.” – “Fammi capire”- Chiese la falena. -”Se fai dei voli così brevi da dove arrivi? E’ la prima volta che vedo una zanzara della tua specie.” – Alla zanzara scappo un ghigno. -”Per spostarci abbiamo imparato a sfruttare gli sciocchi umani. Io ad esempio sono arrivata qui grazie al limonene. “ – “Limo che!!!!” – Esclamo la falena. -”Limonene.”- Continuò Spadina. -”E’ un idrocarburo che gli umani mettono in tante cose, ad esempio nei detersivi. Il detersivo così profuma di limone e gli umani, sciocchi, s’illudono di usare un prodotto naturale. Il limonene si ricava anche dai vecchi copertoni così è bastato che la mia mamma deponesse le uovo in un deposito ed eccomi qua! Io e le mie sorelle ci siamo spostate di centinaia di chilometri senza nessuna fatica!”-
Un rumore improvviso attirò l’attenzione di Spadina che smise di parlare. Li vicino degli umani avevano aperto le portiere di un’automobile. Alla zanzara brillarono gli occhi. -Scusami. Devo scappare! Se riesco a salire nell’auto riuscirò a spostarmi ancora di qualche chilometro!”- Spadina spiccò il volo in direzione degli umani.
Volava a pochi centimetri da terra, lenta ed impacciata. L’aria che faceva ondeggiare lentamente i fiori del vialetto che stava percorrendo per lei erano come delle frustate, ad ogni metro che avanzava sembrava sul punto di precipitare al suolo. La falena sentì le portiere che si chiudevano ed il motore dell’auto che si accendeva. Chissà se Spadina ce l’aveva fatta.
L’auto percorse lentamente il vialetto passando a pochi metri dall’albero, fu allora che la falena vide qualcosa in un angolo del lunotto posteriore. Poteva essere una macchia ma per un istante le sembrò che si muovesse. Solo in parte…come se una zanzara la stessa salutando agitando una zampetta.
[Aggiornamento della storia vista da un umano grazie al contribuito di il THeO ]
Ero fermo ad un chiosco di carburanti sulla Strada Statale. Mentre facevo il pieno di gasolio, osservando con preoccupazione il totalizzatore del costo, si avvicinò una zanzara succintamente vestita che, con un inequivocabile movimento del pollice, mi chiedeva un passaggio.
«Sali pure» – gli dissi, dopo aver pagato alla cassa con la carta di credito – «un po’ di compagnia fa sempre piacere quando si viaggia»
Faceva caldo, e dopo qualche chilometro mi chiese se avessi qualcosa da bere.
«Guardati in giro che qualcosa deve essere rimasto» gli risposi. Si appoggiò al mio braccio ma poco dopo mormorò: «No, non c’è più niente. Devi aver consumato tutto quando stavi facendo il pieno di carburante»
Ah, le zanzare tigre, sono il mio incubo estivo!!!!!!!
Bella storia.
Peccato manchi il lieto fine, la zanzara doveva morire schiacciata dalla portiera dell’ auto! 😛
Ah ah ah concordo assolutamente con Dexter… comunque bel post, è stata una lettura tanto piacevole che sembrava quasi una storiella per bambini, se non fosse che avrebbe dovuto terminare con la cruenta morte della zanzara XD
Innanzitutto bentornato 🙂 Bellissima storiella, sei proprio un genio Giorgio 😉
Sono quasi certa che ci sarà un seguito, dobbiamo saperedove finisce Spadina, che, per quanta aberrazione abbia per le zanzare….Spadina sembra una zanzarina simpatica, a menochè una volta succhiato qualcuno, non diventi esosa come tutte le altre malefiche, rompine e stram….. succhiasangue 😈 Però sarà bello seguirla 🙂
Ti sembrerà incredibile ma l’altra notte l’ho passata in bianco, causa uno zzzzzzzzz insistente e non avevo nemmeno una piastrina per il fornelletto! Ora però ho fatto la scorta di raid 😈 Le ODIO e non riesco mai a beccarne una 😈
Ciao carissimo, un abbraccioneeeeeeeee
Ma la storia di questo limonene è vera?
@ semplice: E la loro estate ogni anno diventa sempre più lunga, almeno ame sembra così.
@ dexter: Che dire… i lieto fine sono sempre più rari. 😛
@ Rory: Povera zanzara, chissà perché ce l’avete tutti con lei! 😉
@ gilda: Questa storia era in “naftalina” da quasi due anni. Non se ci sarà un seguito. Magari tra altri due anni?
Zzzzzzz…..picchia duro Gildaaaa!!!!!
@ mex: Tutto vero. Se hai un detersivo per i piatti “al limone” puoi verificare tu stessa l’etichetta. La testimonianza della piccola e pestifera Spadina è (purtroppo) affidabile.
Io ho scoperto cos’era il limonene per colpa di un’allergia.
Mi auguro che i “geni” che hanno pensato di usarlo per profumare i cosmetici passino le loro estati scappando da orde di zanzare tigre.
Bel racconto Blu. Permettimi di continuarlo.
Ero fermo ad un chiosco di carburanti sulla Strada Statale. Mentre facevo il pieno di gasolio, osservando con preoccupazione il totalizzatore del costo, si avvicinò una zanzara succintamente vestita che, con un inequivocabile movimento del pollice, mi chiedeva un passaggio.
«Sali pure» – gli dissi, dopo aver pagato alla cassa con la carta di credito – «un po’ di compagnia fa sempre piacere quando si viaggia»
Faceva caldo, e dopo qualche chilometro mi chiese se avessi qualcosa da bere.
«Guardati in giro che qualcosa deve essere rimasto» gli risposi. Si appoggiò al mio braccio ma poco dopo mormorò: «No, non c’è più niente. Devi aver consumato tutto quando stavi facendo il pieno di carburante»
Bella idea! Una fiaba per raccontare la scienza! 😀
Non so se mi sono capito
@ leonardo: Io ho scoperto questa cosa per puro caso, chissà quante inutili schifezze usiamo senza esserne consapevoli. Forse è pure meglio così, ci risparmiano l’ennesima fonte di depressione.
@ il THeO: Bello! 😀 L’ho integrato nel racconto in modo che non sfugga ai lettori.
@ Sig Giovanni: Se tu ti sei capito allora anch’io mi sono capito.
Ahhhaaa…bravissimo THeO 😀 complimenti, un giusto finale 😆
Ciao Caigo, con questo; non credere di aver finito! Spadina deve ritornare 😆
Troppo simpatica e tu scrivi troppo bene 😉
@ gilda: Ho qualche altro “racconto” in cantiere ma non escludo che in futuro zanzare e falene possano far ritorno.
…ed io ti leggerò con grande piacere 🙂
Bel racconto!
Clandestina 8) fu la spadaccina, nel nome un po’ felina ; da quel giorno più non avemmo pace. 😕 . Mentre che la serena falena questo disse, l’altra molesta pungea 😈 , si’ che di pietade io venni meno cosi’ com’io morisse. 😥
E volo’ via, come vampiro svanì .
Secondo me la zanzara è rimasta lì e s’è messa in società con il benzinaio…
Comunque ‘ste zanzare, pure alle falene vanno a rompere le scatole?!
@ gilda: Grassie !
@ Skip: Beh…così le dai quasi un tono di nobiltà! 😀
@ Baol: (uno dei miei nick preferiti visto che ricorda il grande Benni).
Povero benzinaio, socio di minoranza sicuramente.
‘Ste rompono a prescindere, nessuno riesce a scappare…falene comprese. 😉
Non ho ancora avuto il dispiacere di conoscere una zanzara tigre dal vivo,mi basta quella locale. Il primo esemplare della stagione l’ho spiaccicato sul muro proprio l’altra sera.. 😈 .poi ho dovuto pulire la macchia col detersivo 👿
Bel raccontino, anche la conclusione di THeo! Bravi, si capisce che vi intendete di zanzare 🙂
Spadinaaaa!!!! Vieni a trovare lo zio zago che ti offre un gelato al baygon! 😈
Quale onore, Blu, essere post-integrato! 😀
Poi ho scoperto che la zanzara altro non era che un’Infermiera Addetta ai Prelievi, inviata, sotto mentite spoglie, da Equitalia.
… ecco perchè era succintamente vestita!
Che bella storia ..ciao Bluuuu super impegnati..
😈
Blu io su Libero non ci scrivo più. A presto in linea è solo ironico… 😈 😉 Avevo provato, ma non era possibile rilassarsi…Mi trovi solo su Jenisha dove ho trovato un bel gruppo e dove mi trovo bene,.
@ filo: Ce ne intendiamo? Allora apriamo un’azienda di disinfestazione!
@ zago: Bravo tendile un’imboscata.
@ il THeO: Immagine….inquietante!!!! 8)
@ Demetraseele: Allora prima o poi arrivo…super-impegnata! 😉