È un sabato mattina. Ti alzi dal letto con tutta calma, oggi non hai fretta. Doccia, colazione, metti un po’ ordine in casa ed esci per andare a fare la spesa.
Sempre con tutta calma, oggi non hai fretta, arrivi al supermercato, prendi il carrello e v’inserisci dentro due grosse borse di plastica con le clip perché tu hai uno spirito ecologista, non usi quelle fragili borsette che si strappano appena vengono toccate anche dal semplice gambo di un peperone, tu possiedi quelle robuste che userai decine e decine di volte.
“Crack!” Una clip si rompe mentre stai agganciando la borsa al carrello! Pazienza, ora farai attenzione a non caricare troppo quella borsa, poi vedrai se aggiustare o sostituire la clip (ne dubito) o comprare una nuova borsa (probabile).
Entri nel supermercato e dopo pochi metri sei già pentito. Il tuo carrello ha una ruota difettosa e sbanda continuamente a destra per cui sei costretto a “guidarlo” con una certa difficoltà. Ti chiedi: «Ma quando stavo nel parcheggio il carrello andava bene, perché adesso che siamo entrati sbanda?». Non importa, andiamo avanti con tutta calma, oggi non hai fretta.
Prendi della verdura, la infili in un sacchetto e la metti sulla bilancia; digiti il codice ed aspetti che esca il biglietto adesivo con il prezzo. Senti un ronzio e vedi il biglietto che invece di uscire si accartoccia dietro la protezione di plastica trasparente. Ti guardi intorno alla ricerca di un addetto al reparto. Nessuno. Un respiro profondo ed inizi ad armeggiare con la bilancia finché non riesci a sistemare quel maledetto pezzo di plastica e poi, finalmente, pesare la tua verdura. Una signora si avvicina e ti dice «L’ha aggiustato vero? Sa, è da un po’ che aspettavo che arrivasse qualcuno….» ed inizia a pesare i suoi sacchetti.
Completi il tuo giro tra gli scaffali e arrivi alla cassa cercando di domare il carrello impazzito; più lo riempi e più diventa difficile controllarne la traiettoria.
Metti i prodotti sul rullo e ti sposti per ricaricarli sul carrello. Bip! Bip! La cassiera fa scorrere i prodotti e tu carichi, carichi, carichi… Stop! Si rompe il fondo del sacchetto con le mele! Strani pensieri iniziano a farsi strada nella tua mente: «Sono vittima di una candid camera? O forse di una moderna e curiosa forma di stregoneria?». Con l’aiuto della cassiera recuperi le mele fuggiasche, paghi ed esci dal supermercato.
Una volta tornato a casa è il momento di svuotare le borse e mettere i prodotti al loro posto.
Infili la mano nella prima borsa e tocchi qualcosa di bagnato! È la bottiglia del detersivo per i piatti! C’è un piccolo taglio su tappo e un po’ di liquido fuoriuscito. Sei costretto a lavare l’interno della borsa ed alcuni prodotti. Per fortuna li non avevi messo nulla che potesse assorbire il detersivo e te la cavi con qualche colpo di spugna umida.
Ormai ha quasi finito di sistemare la spesa e ti rendo conto che manca qualcosa.
Dove sono i crostini? I tuoi adorabili crostini che metti su zuppe e minestre? Controlli lo scontrino e vedi che li hai pagati (quindi li hai presi), di sicuro non li hai lasciato alla cassa, la caccia alle mele fuggiasche ti ha permesso d’ispezionarne ogni centimetro.
Ricontrolli tutta la spesa senza successo, alla fine decidi di cercare nell’ultimo posto rimasto: l’auto. Ed è li che li trovi, nascosti in un angolo, probabilmente scivolati fuori dalla borsa con la clip rotta.
Già…la clip rotta. È li che tutto ha avuto inizio. Quasi quasi torneresti a letto ad aspettare che arrivi domani.
Sorridi! Sei su Scherzi A Parte! 😀
C’è di peggio. Immagina una borsa contenente solo bottiglie in vetro che ti cade ai piedi.
Olio, vino, succo di mirtillo e brandy! Scarpe e pantaloni da buttare. 🙁
C’è chi ha Saturno contro, chi la clip. Nell’un caso o nell’altro la soluzione effettivamente è dormirci su! 😀
I carrelli! Maledetti!! Sono diventati il mio incubo!
Il supermercato dove in genere vado a fare la spesa non li cura molto, capita di doverne provare 3 o 4 prima di trovarne uno con le ruote a posto.
Un vero falco la signora, pronta ad avventarsi sulla bilancia appena riparata! 😆
Qui c’è una trasmissione tipo scherzi a parte dove fanno queste cose per vedere come reagisce la gente. Che stiano esportando il format anche in Italia? Ben tornato!
@ paolo:
@ franco.ruggeri: Un cocktail micidiale, immagino lo sconforto.
@ Virginia Danna: Qui che di saturno qui si parla di un’intera costellazione! 😉
@ Sig Giovanni: Sarò banale… ma il problema è stato segnalato alla direzione?
@ oregon: Se la rivedo le presento il conto! 😆
@ camu: Con tutte le smorfie di sofferenza e le mezze imprecazioni che mi sono scappate avrebbero un bel po’ di materiale da mandare in onda. 🙂
Fai come me. Non andare al supermercato, fa il giro dei negozi nel tuo quartiere dove i commessi ti servono con gentilezza e ti mettono la spesa nei loro sacchetti senza rischi.
Quoto il sig. Giovanni.Ci vuole una pazienza di Giobbe 🙄 per condurre un carrello “sbandato”
Un tempo andavo in macelleria, in pescheria, al mercato per la frutta e la verdura, in panetteria, dal salumiere per il formaggio …impiegavo una giornata per fare la spesa, alla fine ho deciso di non perdere troppo tempo con questa noiosa faccenda e di rifornirmi esclusivamente al supermercato. Oggi passeggio di più, mangio di meno, bevo acqua del rubinetto e riduco i tempi della spesa. Olè. 😈
e poi ci sono giorni che va tutto storto 🙁
@ leonardo: Non sono un patito di centri commerciali & co., il pu to è che il supermercato (dignitoso) si trova a 150 metri da casa mia mentre il negozio tradizionale più vicino lo trovo a quasi 2 km di distanza. Il tutto condito da seri problemi di parcheggio, sopratutto d’estate.
@ Skip: Che sia giunto il momento di lanciare un referendum per ottenere carrelli migliori? 😉
@ filo: Beh…di fonte alla giornata storta non c’è scampo. Solo la resa incondizionata! 😀
Nel negozio dove vado sempre la bilancia è scassatella. Potresti passare a ripararla? 😛
Ho imparato anch’io, pensa, ad aggiustare le bilance; apro lo sportellino e risistemo il rullo delle etichette. A questo mondo bisogna saper fare tutto, ormai!
@ mex: Si…si… prendimi in giri eh? 😛
@ Diana: Bene! Apriamo una ditta di manutenzione e trasformiamo questa scocciatura in una fonte di reddito! 😉