Viaggio nella provincia di Trapani (prima parte)

Trapani Torre di LignyNon è un segreto, qualunque luogo dell’Italia si voglia raggiungere incontreremo un concentrato di storia, arte, natura e buona cucina. La zona di Trapani si è dimostrata perfettamente in linea con le nostre aspettative, quello che segue è il riassunto con parole ed immagini della nostra esperienza.
Trapani si raggiunge velocemente grazie alla presenza del vicino aeroporto “Vincenzo Florio”, l’unica nota da tener presente è che (almeno per chi arriva dal nord-est) non ci sono voli tutti i giorni e s’arriva nel tardo pomeriggio; un aspetto da mettere in preventivo nell’organizzazione del viaggio.
Noi abbiano volato con la famosa compagnia Irlandese (quasi) low cost, un’esperienza sempre piuttosto pittoresca in quanto già al momento dell’imbarco si ha modo di confrontare lo stile dei numerosi viaggiatori Britannici con quelli Italiani. Noi siamo facilmente riconoscibili, siamo quelli che fanno la coda a…cuneo. Il personale dell’aereo poi è meraviglioso! Sono dei veri imbonitori, infatti, subito dopo il decollo iniziano a proporti pasti (per un’ora di volo?) bevande ma sopratutto profumi, giocattoli e altri gadget. A dargli retta il volo low cost raggiungerebbe costi da volo intercontinentale.
Una volta atterrati possiamo finalmente prendere la nostra auto a noleggio (indispensabile per potersi muovere in modo veloce ed indipendente) e raggiungiamo il luogo dove pernotteremo nei giorni a seguire. La nostra scelta è caduta su un Baglio (Baglio Cantello) nei pressi di Paceco. Una posizione “strategica”. Da li in pochi minuti si arriva alla provinciale (SP 21) che porta a Trapani (5 Km) ed anche in direzione aeroporto/Marsala.
Ma cosa sono i Bagli? In passato erano delle aziende agricole fortificate nate con lo scopo di difendere contadini e raccolti dall’attacco dei corsari, oggi molte di queste strutture sono state convertite in aziende agrituristiche. Baglio Cantello rappresenta una valida testimonianza di queste nuove attività: abbiamo assistito ad una bella serata di festa (periodo di comunioni/cresime) ed un paio di volte abbiano incrociato delle scolaresche in visita mente giravano tra vitigni, oliveti ed ampie distese coltivate ad aglio e meloni. C’è pure un piccolo allevamento d’api, punto fondamentale per una “sana” agricoltura e tappa obbligata per i piccoli studenti tutti vestiti con una vistosa e simpatica tuta gialla protettiva.
La prima vera tappa del nostro viaggio è stata Nubia, una frazione di Paceco, famosa per la coltivazione del suo aglio rosso ed “anteprima” di uno dei luoghi più affascinanti del luogo:
Le Saline. Consiglio di puntare direttamente al Museo del Sale dove sarebbe opportuno prenotare ma se non siete una comitiva il personale troverà sicuramente il tempo di guidarvi in un veloce viaggio nel tempo alla scoperta del mondo del sale marino. Vedrete com’era dura la vita della gente che lavorava in questo settore ed allo stesso tempo quanto fosse buono questo prodotto ottenuto dal mare prima che le “moderne esigenze commerciali” lo snaturassero.
Vi parleranno delle varie fasi della lavorazione del sale, della vite d’Archimede, della funzione dei mulini a vento, delle attività parallele come l’allevamento di spigole e orate. Al termine potrete visitare (a piedi o in auto) le vicine saline ma dopo aver sentito le parole della guida le guarderete sicuramente con occhi diversi.
Trapani. Favoriti dalla vicinanza del nostro alloggio abbiamo visitato la città in più riprese, sia di giorno che di sera.
Un buon sistema per visitare a piedi la parte storica della città è seguire il marciapiede che affianca via Dante Alighieri lungo la costa nord fino a raggiungere la Torre di Ligny dove potrete ammirare in lontananza le isole Egadi. Quindi, scendendo in direzione sud, potrete percorrere un’altra “punta” che s’infila nel mare, quella che vi porta verso l’ex lazzaretto e e la zona portuale e quindi, partendo da Viale Regina Elena, fare il percorso inverso a quello seguito in via Dante Alighieri: qui alla vostra sinistra troverete, prima gli ormeggi degli aliscafi in partenza per le isole vicine e le navi dirette in Sardegna, poi i cantieri nautici. Alla vostra destra invece troverete tutte le vie che portano verso il centro della città, un percorso da seguire preferibilmente di sera, eviterete il caldo più afoso e potrete “gustarvi la vita” come un vero Trapanese, magari passeggiando lungo Corso Vittorio Emanuele in gran parte chiuso al traffico e ricco di locali aperti fino a tardi o magari scoprire qualche bel ristorante dove andare a mangiare qualcosa. A tal proposito vi posso fare una segnalazione.
La Pizzeria Calvino (Via Nasi 77). È un posto veramente particolare, uno di quelli che si finisce per odiare o amare senza mezze misure. Cercate un posto tranquillo dove tubare con vostra fidanzata? Cercate le “coccole” dei camerieri? Questo posto non fa per voi! Premesso che la prenotazione è d’obbligo una volta giunti sul posto quasi sicuramente vi troverete davanti ad una folla in attesa del proprio turno. Niente panico, la pizzeria lavora in gran parte per esportazione e molte di quelle persone se ne andranno una volta ricevuta la propria pizza, in ogni caso avvicinatevi alla cassa e segnalate il vostro arrivo. Quando arriverà il vostro turno vi accompagneranno lungo un corridoio e vi faranno accomodare in una delle piccole e caratteristiche stanze del locale. Perché caratteristiche? Semplice, la pizzeria è un’ex casa di tolleranza. Il servizio è essenziale e minimalista. Pizza servita su carta forno (?), tovaglia di carta, bicchieri di plastica, niente coltello, la pizza arriva già tagliata.
Quando avete finito di mangiare arriva il cameriere che si porta via la tovaglia e tutto il resto in un colpo solo: come dicevo essenziale e minimalista. Li tutto il personale ha un suo compito preciso e senza deroghe. Diciamo che regna una “confusione organizzata” 😉 Per farvi capire. Quando è arrivato il momento di pagare ci siamo avvicinati alla cassa ed abbiano chiesto lumi al vecchio cameriere che ci aveva serviti, il tavolo non aveva numero e non ci era stano neppure lasciata una copia delle ordinazioni. Alle nostre parole il tipo ha iniziato a sbraitare parole incomprensibili rivolgendosi al nulla. Prontamente è stato (con gentilezza) invitato alla calma dal ragazzo alla cassa che poi ci ha fatto il conto. In conclusione. Il clima è particolare e ci vuole un pizzico di spirito d’adattamento. La pizza è particolare rispetto ai (miei) standard ma merita la promozione, buona la pasta e gustosi ed abbondanti i condimenti. Attenzione ai formati. Piccola, media, grande. Se non siete dei mangioni anche con la piccola rischiate di faticare a terminarla.

 

[ Seconda parte]      Continua….

2013 Trapani

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10 commenti

  1. Eccolo! Hehehe!!! Stavo qui in agguato. ….. 😈
    Certo che pure voi…non dirmi che è stato un caso andare a mangiare la pizza in un ex casa di tolleranza! Birbantelli!!!
    Belle. foto. 🙂

  2. Hei! Avete preso di mira la pizzeria? 😛
    @ il THeO: Sii Paziente. Nelle prossime puntate si parlerà anche di pesce e pane.
    @ mex: Sottolineo “EX”. Niente signorini in abiti succinti. Solo pizze.

  3. Forse mi ripeto ma dico che vorrei essere li dove hai scattato le foto.
    A volte prendiamo il volo verso città lontanissime e le vere bellezze sono qui, a pochi passi da noi.

  4. Non è per insistere sulla pizzeria ma posso portarti una mia mezza testimonianza. Ci sono stati dei miei amici e mi hanno raccontato le stesse cose che dici tu.
    A Trapani è un’istituzione! 😀

  5. Sei stato alle Egadi? Spero di si, sembra di camminare in un altro mondo. Bellissime.

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