Al telefono con Dio

«Buongiorno, contact center inps. Come la posso aiutare?»
«Buongiorno a lei, sono Dio e vorrei….».
«Seee!!! Dio! E io sono Napoleone!».
«Napoleone? E che ci fai ancora li sulla terra?».
«Senta, non faccia lo spiritoso e mi dica cosa vuole».
«No! Senti tu Napoleone! Sono dieci giorni che tutte le mattine tento inutilmente di prendere la linea! Non ho neppure riposato il settimo giorno e tu sai bene quanto sia importante per me!».
«Senta… ».
«No Napo! Adesso stai zitto e buono e mi stai “tu” a sentire!
Ascolta Napo, sono vecchio e stanco. Sono millenni che sto dietro alle stronzate di voi umani ed è sempre la stessa storia.
Fate danni, v’inventate regole di comodo, date la colpa a me e poi avete pure la faccia tosta di venire a pregarmi!
Lo ripeto, sono stanco, ho voglia di mollare».
«Non capisco, ma cosa vorrebbe da me?».
«Cosa vorrei? Non l’hai ancora capito? Voglio andare in pensioneeeeeee!
Ma quando lo potrò fare? Mi spostate continuamente la data! È una corsa senza traguardo!
Cerca di capire. Avrei pure un Figlio, ‘sto povero Cristo in Croce! Son duemila anni che cerco di passargli l’attività di famiglia, ma come faccio? Con i tempi che corrono!».
«Guardi mi ha stancato, mi lasci stare, la saluto».
«No Napo no! Non riattaccare! Non riattaccare! Non r…».
Tu tu tu tu tu tu …

Qualche istante dopo in un contact center inps.
«Ragazzi che ridere! Mi ha appena telefonano un matto! Ahhhh ma porco D**!… ».
L’uomo stramazza al suolo. I colleghi lo soccorrono immediatamente ma non possono far altro che constatarne la morte.
Poi, per un istante, tutti si guardano intorno. Forse sarà stata la stretta emotiva del momento ma sarebbero pronti a giurare di aver sentito una voce dire:
«Napo! Guarda che ti ho sentito, sai?».