Concerto per pianoforte a pedaliera

pianoforte a pedalieraTutti conoscono la Venezia da cartolina, quella di Piazza San Marco, il Ponte dei Sospiri e le gondole, in tanti poi conoscono La Biennale, la Mostra del Cinema e La Fenice, ma quanti conoscono le altre attrazioni di questa particolarissima città? Qui i numeri crollano vertiginosamente e si reggono in gran parte grazie all’interesse dei turisti stranieri sempre molto più attenti di noi. Eppure non è difficile entrare in questa Venezia, diciamo, minore che spesso viene evitata dai più perché considerata “d’élite”; non è così.
A volte basta leggere qualche locandina o la pagina degli eventi nei giornali per trovare qualcosa di bello da vedere. Un esempio? Prendiamo le attività della fondazione culturale Palazzetto Bru Zane. Non le sto qui a citare con degli inutili copia/incolla dal loro sito, se volete approfondire basta utilizzare il link che vi ho inserito. Qui mi limiterò a raccontarvi di quello che hanno proposto domenica 20 del mese corrente, ovvero il concerto per pianoforte a pedaliera del maestro Roberto Prosseda.
Ma cos’è un pianoforte a pedaliera? Come potete vedere nella foto che ho scattato all’interno della sala del concerto (quasi dimenticavo: si è tenuto presso una delle sale della Grande Scuola Giovanni Evangelista) si tratta di un “doppio pianoforte”, uno diciamo tradizionale ed uno più piccolo piazzato sotto il primo e che va suonato con i piedi.
Come ci ha raccontato il Maestro Prosseda prima dell’esibizione, si tratta di un pianoforte nato come strumento di studio per gli organisti dell’ottocento ma utilizzato in seguito anche per suonare il repertorio organistico fuori dalle chiese, questo prima che l’arrivo dell’elettricità rivoluzionasse il modo di fare musica.
Prosseda ci ha parlato delle differenze tra il suonare un vero organo e questo particolare pianoforte e della particolare sensibilità nell’uso dei piedi che si deve maturare, non a caso, il musicista ha scelto di usare delle scarpe da danza jazz per le sue esibizioni, una scelta indispensabile per garantir un buon feeling tra piedi e tastiera.
Il concerto si è incentrato sulle opere di tre autori.
Il primo, Alexandre Boëly, fu un maestro della musica organistica e per questo i suoi lavori si prestato in modo particolare alle interpretazioni per pianoforte e pedaliera.
Il secondo, Charles Gounod, è forse il più famoso dei tre. Molto popolare della Francia dell’ottocento ed oggi conosciuto anche ai “profani” grazie ad Alfred Hitchock che utilizzo Marchè funèbre d’une marionette come sigla di una serie di telefilm.
Infine il terzo, Charles Valentin Alkan, fu probabilmente l’organista/pianista che più di ogni altro sostenne la “causa” di questo strumento proponendo delle partiture appositamente scritte.
Vi propongo tre video dove il Maestro Prosseda interpreta un brano per ogni artista citato. Per ovvi motivo non ho potuto riprendere personalmente le interpretazioni, in compenso i video qui sotto sono di buona qualità. Qualità che non sarei stato in grado di riprodurre.
Buona visione.

19 pensieri riguardo “Concerto per pianoforte a pedaliera

  • 22 Ottobre 2013 in 18:22
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    Di solito non ascolto questa musica, ammetto la mia ignoranza. Lui comunque è molto bravo, non deve essere facile sincronizzare in quel modo mani e piedi

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  • 22 Ottobre 2013 in 19:39
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    Che spettacolo! Quanto mi sarebbe piaciuto assistere al concerto. Devo segnarmi il nome del pianista nel caso un giorno suonasse dalle mie parti.

    Rispondi
  • 22 Ottobre 2013 in 22:08
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    A leggerti mi sembra di stare di fronte al mio prof di musica. Sapevo di questo strumento ma non lo avevo mai visto, e pensare che bastare andare su youtube! 🙄
    Grazie per aver colmato questa mia lacuna. 🙂

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  • 23 Ottobre 2013 in 10:28
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    Anche nel nostro Veneto e precisamente a Lonigo (Vicenza) abbiamo un ecellente costruttore di pianoforti (Borgato), che produce un pianoforte a pedaliera, in questo caso i piani sono delle stesse dimensioni. Peccato che il repertorio non sia vasto e pochi i musicisti.

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  • 23 Ottobre 2013 in 13:35
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    Fortunato chi vive in città come Venezia, altrove è difficile avere simili opportunità.

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  • 23 Ottobre 2013 in 18:14
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    Interessante. Non conoscevo lo strumento. E’ il bello di vivere in città dove non mancano eventi culturali interessanti. Vivere in provincia ha il difetto che ti muovi solo per eventi di cui hai grande passione, solo così si supera la “fatica” e il disagio e di questi tempi i costi del viaggiare..

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  • 23 Ottobre 2013 in 20:59
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    @ leonardo: Stando alle parole del pianista c’è pure il problema di mantenere l’equilibrio.
    @ franco ruggeri: Prosseda ha un sito web dove puoi verificare il calendario dei suoi concerti.
    @ Sig Giovanni: SI!!
    @ campanellino: Tira le orecchie al prof, non serviva il mio articolo per indirizzarti a youtube.
    @ dino montellato: Trovato! Inserisco il Link.
    @ oregon / semplice: Vero. In questo io mi ritengo fortunato. Abito in provincia ma comunque in una posizione strategica che mi permette di usufruire di queste opportunità senza grossi problemi.

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  • 23 Ottobre 2013 in 22:36
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    Se gli organi elettrici fossero stati inventati qualche anno prima questi pianoforti non avrebbero motivo di esistere. La loro esistenza è quasi un capriccio della storia.

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  • 24 Ottobre 2013 in 17:56
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    @ lovecraft: Molte invenzioni e scoperte sono frutto del caso ma non per questo le disprezziamo. Il pianoforte a pedaliera non avrà cambiato il corso della storia musicale ma il suo posticino d’onore se lo è comunque conquistato.
    @ skip: L’uomo ragno! 🙂

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  • 24 Ottobre 2013 in 21:08
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    Io ne capisco poco di questa musica ma la bravura del pianista é ineccepibile 🙂

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  • 25 Ottobre 2013 in 11:31
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    Strumento senz’altro inusuale, direi anche impegnativo, per fortuna non ci sono tasti anche sotto lo sgabello. Sonorità gradevolissime, tuttavia.

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  • 26 Ottobre 2013 in 17:23
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    @ mex: E dal vivo si apprezza ancor di più.
    @ Fabrizio: Con i tasti sotto lo sgabello per un pianista diventerebbe una mission impossible! 🙂

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  • 27 Ottobre 2013 in 12:14
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    Un bel daffare per questo pianista, ci vuole una coordinazione di movimenti non da poco!

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  • 27 Ottobre 2013 in 21:44
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    Mi ha emozionato rivedere questo strumento. Credo sia conosciuto più nel Veneto che in altre regioni! Ciaoooooooooooooo Giorgiooooooooo, devo ritornare con calma a leggermi tutte le belle, sempre interessanti cose che posti! Attento che me parte on basooooooooooooo :-))))) SMACKKKKKKKKKKKKKKK

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  • 29 Ottobre 2013 in 20:32
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    @ Diana: Non lo conoscevo, ma dopo aver letto la sua biografia mi son reso conto che non è certo l’ultimo arrivato. Più che bravo.
    @ gilda: Smackkkk!!!!! Preso! 😉

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  • 30 Ottobre 2013 in 21:20
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    @ filo: Hei! Aspettino di leggerti in una situazione…post-posterous. 😉

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