Lunedì. Mio cugino decide che è arrivato il momento di fare pulizia in giardino ed in garage. Chiama l’azienda incaricata del trasporto dei rifiuti ingombranti e si accorda per il giorno della rimozione.
Martedì. Mio cugino mette a bordo strada tutti i rifiuti. Un vecchio divano, un tavolo di ferro, alcune sedie, un dondolo, ecc…. il tutto pesantemente rovinato dal tempo e dalle intemperie.
Mercoledì. Torno a casa e e vedo che gran parte del materiale è sparito, sono rimaste un paio di sedie rotte e poco altro (vedi foto). Trovo mio cugino e gli dico: «Hai visto? Quelli dell’azienda non hanno portato via tutto!». «Non sono stati loro» – mi risponde – «Ieri sera dopo il tramonto ho sentito dei rumori in strada, qualcuno si è fermato a raccogliere parte del materiale».
Rifletto per un attimo. Vado in garage e prendo “gli avanzi” di una vecchia camera da letto: una testiera, una specchiera… e li metto sopra quel che resta del vecchio cumulo di rifiuti. Prendo l’auto e vado via per sbrigare alcune commissioni, al mio ritorno, dopo circa tre ore, la specchiera è già sparita.
Giovedì. La ditta del trasporto rifiuti passa per il ritiro, non saprò mai quanto materiale abbiano trovato.
Come cambiano le cose: solo tre anni fa raccontavo dei miei problemi con i “sozzoni” che mi mollavano l’immondizia davanti casa (la cosa indusse l’azienda che gestisce i rifiuti a togliere i cassonetti dalla mia zona), ora invece ci sono persone che vengono a rovistare tra le mie immondizie alla ricerca di qualcosa che gli faccia comodo.
Anche questo è un segno della crisi che stiamo passando, lo so bene, ma alcuni degli oggetti portati via erano veramente messi male, mi chiedo come possano tornare utili a qualcuno. In passato c’erano i “ferri vecchi” che passavano per le case in cerca di metalli e pagavano (poche lire) quello che trovavano, oggi non è più così, è già tanto se non sono loro a chiederti dei soldi per portar via questi materiali da avviare al riciclo.
Qui è così, altrove non so. Ditemi voi.
In campagna ho visto delle vecchie cascine occupate da extracomunitari, le arredano con quello che trovano in giro.
Da te hanno portato le cose che avevi messo fuori dalla tua proprietà, da me sono entrati per rubare una vecchia bicicletta mezza arrugginita e senza sella.
Se c’è gente disposta a rischiare per un rottame la cosa è preoccupante.
Quello che dici l’ho constatato di persona. Quest’estate mi ero alzata molto presto per partire per le vacanze e ho visto un mio vicino prendere degli oggetti che il mio dirimpettaio aveva messo fuori casa per farli ritirare da publiambiente. Forse quando le relazioni tra vicini erano più familiari certi doni o scambi avvenivano normalmente invece che di nascosto…
@ paolo: Ho già sentito storie di questo genere….
@ leonardo: Ecco, questo fa pensare. Si dice che possano essere “ragazzate” ma rischiare guai per rubare un rottame è qualcosa che va oltre.
@ semplice: Vero. La vecchia bicicletta (restando in tema con leonardo) passava al vicino o al parente senza paura di ferirne la sensibilità. Oggi si preferisce buttare le cose senza pensarci troppo.
Termometro dei tempi!!!! Ci fai riflettere e pensare a sprechi da non fare!
Cercherò di “rattoppare” i buchi della rete, per avere meno sprechi 😉
Ciaooooooooo bel toso, hai festeggiato bene Halloween???
Io con la zucca, mi son fatta un risottino con lunaghena!
Buona ninna, abbracciotto e basotto…….. miao dalla mia padroncina :-)))
Errata corrige; ” LUGANEGA” 🙁
( SCUSA ‘STA VECIA)
@ gilda: lunaghena, luganega…basta che se magna! 🙂
Ho letto l’articolo sulla “discarica”. Scusa ma se ti hanno tolto i cassonetti dove butti i tuoi rifiuti? Non è giusto che per la maleducazione degli altri debba essere tu a rimetterci.
Si sono situazione che fanno pensare. Da me c’è la raccolta porta a porta e non è possibile lasciare rifiuti in strada, questo sicuramente rende invisibile il problema ma non è detto che non ci sia.
@ dexter: Mi hanno fornito dei cassonetti da tenere dentro la mia proprietà.
Li porto all’esterno solo quando sono da svuotare.
@ Sig Giovanni: Anche qui in molte aree c’è il porta a porta, tuttavia le zone periferiche sono ancora “vulnerabili”.
Oggi si tende a riciclare, anche con un po’ di creatività.
Qui a Roma i rom rovistano ovunque, riciclano e rivendono. Nei mercatini dell’usato si trova roba che fino a qualche tempo fa si sarebbe buttata via.
L’ho notato anch’io, ad esempio quando ho comprato i televisori con il decoder incorporato e ho depositato quelli analogici vicino al cassonetto: spariti nello spazio di una notte…
Sicuramente è un segno del periodo (brutto) che stiamo vivendo però ci sono un sacco di posti nel mondo in cui le persone che vogliono disfarsi di qualcosa, la mettono a disposizione di altri, magari quello che per noi è messo male altri potrebbero farlo tornare a nuova vita (essù, sono ormai un pessimista incarognito, almeno questa volta fammi essere ottimista)
@ skip:Ecco perché finirò per rivedere il mio specchio in qualche mercatino…
@ Diana: Anche se non funzionanti i televisori offrono “prezioso” materiale di riciclo, anche come semplici pezzi di ricambio.
@ Baol: Per rafforzare il tuo ottimismo posso raccontarti che un mio vicino recupera e ripara vecchie macchine agricole che poi, attraverso un’associazione e umanitaria, spedisce in un villaggio in Africa.
E’ proprio un segno della crisi vera, non si butta via niente e la cosa non è del tutto negativa, se vogliamo.
@ grazia: Se le cose non si buttato per educazione e senso di responsabilità va benissimo, farlo per estrema necessità diventa preoccupante.
In Francia si usa fare il “vide-grenier” ( letteralmente pulire il granaio) in un giorno stabilito dal Comune, i cittadini possono esporre in un Mercatino per le strade le cose vecchie ancora utilizzabili che vengono vendute a un prezzo simbolico. Così, anziché buttare, si ricicla. Salut. 🙂
@ Filo: Non conoscevo questa usanza. Da importare!
Mi hai reso (un po’) felice, grazie 🙂