Entro in un negozio per una piccola spesa, giro tra gli scaffali e trovo quello che cerco. Oggetto “A”, 15 euro. Oggetto “B”, 5 euro.
Arrivo alla cassa, c’è una piccola fila e una “vecchia” commessa sta istruendo quella che, a rigor di logica, dovrebbe essere una nuova commessa.
Un po’ alla volta la coda avanza finché arriva il turno del cliente che mi precede (nel frattempo la vecchia commessa si è allontanata), pone la merce sul bancone, chiede di pagare con carta di credito ed il rilascio della fattura.
«Buongiorno». Mi fa la cassiera.
«Buongiorno». Rispondo.
«Appoggi pure la merce sul bancone mentre finisco con il signore» e si allontana di un paio di metri per completare la fattura per l’altro cliente.
Chiude l’operazione in una paio di minuti e torna da me.
«Buongiorno».
«Ri-Buongiorno». Rispondo.
Lei mi lancia un’occhiataccia.
Penso: Poca memoria o senso dell’umorismo pari a zero? Non importa, tiro fuori il portafogli e aspetto che mi faccia il conto.
«Sono 15 euro».
«Solo?». Rispondo di getto.
E mi becco una seconda occhiataccia, anche più feroce della precedente.
Starà pensando che la prendo per il culo? Non è mia intenzione. Stando al cartellino posto sullo scaffale i 15 euro corrisponderebbero al prezzo del solo oggetto “A” ma non posso escludere che l’oggetto si trovasse fuori posto e non me ne sia accorto.
Ok, sto zitto e pago.
«Buongiorno». M’incalza lei mentre sto ancora raccogliendo oggetti, scontrino e soldi di resto sparpagliati per il bancone.
«Arrivederci e buona giornata». Le rispondo mentre lei sta già guardando il cliente successivo e a me scapperebbe un bel “mavaffa….”.
Esco dal negozio, salgo in auto e mi avvio verso casa ma dopo un po’ un pensiero inizia a tormentarmi e mi fermo.
Estraggo lo scontrino dalla tasca e lo leggo. Oggetto “A”, 15 euro. Totale, 15 euro!
L’oggetto “B” da 5 euro non c’è, al momento della battitura in cassa, per qualche motivo, non ha “preso”!
Che faccio? Torno indietro? Forse si…forse no… Facciamo no. In altre circostanze sarei tornato indietro ma questa volta, “con quella li” alla cassa, no.
Pensa che a me è accaduto l’opposto: nello scontrino avevo due volte lo stesso oggetto (una confezione di carne macinata). La cassiera poco esperta (ma soprattutto di malumore e magari anche distratta) per sbaglio lo ha passato due volte. Non credo proprio che lo abbia fatto apposta.
Io me ne sono accorta uscita dal supermercato (mi sembrava di avere speso un paio di euro in più ma magari avevo fatto male i conti a mente io).
Sono tornata indietro? No…un po’ per pigrizia (della serie “per due euro, la prossima volta starò più attenta”), un po’ perché avevo paura che mi dicessero che in verità avevo comprato due confezioni e quando sono tornata indietro la seconda l’avevo fatta sparire, un po’ perché mi scocciava rivedere la cassiera e fargli aumentare ancora di più il malumore.
Stupida io? Beh, forse si…
Sarei tornato indietro.
Mi sarei presentato davanti alla stessa commessa e:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/c/c8/Alberto_Sordi_I_vitelloni_bis.jpg
@ ventus85: Qualche intoppo è capitato pure a me al supermercato.
Sono “di casa” e la confidenza con il personale mi ha sempre permesso di risolvere senza problemi ma immagino che se mi dovesse capitare altrove avrei i tuoi stessi dubbi.
@ dexter: Beh… mi sembra eccessivo 😀
Tanta puzza sotto il naso ma a fine giornata quando chiuderà cassa e vedrà che mancano i 5 euro allora ti penserà con un po’ di più affetto 🙂
che strana gente circola…ciao blu
Vedo che gira ancora il post che mi hai dedicato. 🙂
Non so come funzioni la storia dei soldi in cassa, forse dovrà metterli lei i 5 euro mancanti ma anche se così fosse peggio per lei. Passi la maleducazione ma un minimo dattenzioe ci vuole quando maneggi del denaro.
Penso al suo eventuale marito o ragazzo. La tipa dev’essere una scassa marroni di prima categoria! 😆
Io avrei fatto “guale guale”
La storia sarebbe pure divertente se non fosse per l’antipatia sprigionata dalla cassiera. Tornerai ancora in quel negozio?
@ leonardo: Affetto forse no ma qualcosa su cui riflettere si.
@ StregaM0rgause: Per tutti i gusti! 😉 Ciao, ciao.
@ Sig Giovanni: Qui sei un’istituzione!
Non so come come funzioni con i soldi mancanti. Sarei curioso.
@ getrotal: Se la conosci….la eviti.
@ ReAnto: “Ci credo, ci credo” 🙂
@ franco ruggeri: Certamente. In quel negozio sono sempre molto gentili e disponibili, pronti a dare pure dei consigli “aggratis”.
Lo considero un infortunio legato alla presenza di una nuova assunta non ancora entrata nello “spirito aziendale”.
E’ un periodo particolare. Scontri, incontri curiosi… 😀
E’ una cosa che capita spesso,controllo sempre prima di uscire per non prendere fregature.
Peccato fossero solo 5 euro di differenza, in queste occasioni sarebbe bello fare il colpo grosso, magari su una spesa importante.
@ mex: E non è finita qui! Prossimamente altra storia…. 😛
@ legamj: È giusto. Certo è che, almeno io, non sempre possiamo essere con l’attenzione a mille.
@ Zago: Beh, se ce si sono cifre più importanti è meglio tenere un approccio prudente.
A volte ci si lascia suggestionare dal carattere di alcune persone. Penso, tuttavia, che se il conto in denaro fosse stato sbagliato avresti trovato il coraggio di affrontare la cassiera permalosa, per far valere i tuoi diritti. In quel caso, invece, dal momento che il denaro richiesto era quello giusto, probabilmente, non valeva la pena di rivedere una persona così antipatica, per chiederle anche il secondo oggetto acquistato e non ricevuto.
Forse, però, ho compreso male. L’oggetto b ti è stato consegnato, ma non è comparso sullo scontrino. In quel caso per quale motivo avresti dovuto tornare indietro? Se la cassiera fosse stata più attenta e meno antipatica, probabilmente, non avrebbe sbagliato. <> Avrei pensato io, egoisticamente.
(Mai leggere i testi troppo frettolosamente, si rischia di comprenderli in modo errato).
Esatto! 😀
è successo anche a me un caso analogo, anni fa, ma l’importo errato era di 50.000 lire, e la cassiera era antipatica al 100×1000…lascio a te la conclusione
La “ovvia conclusione.