El Sìmise (la Cimice Verde)

Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic LicenseSi avvicina l’autunno, le giornate stanno diventando più fresche ma possiamo ancora godere di molte ore di sole e, se possiamo, lasciamo le finestre aperte in modo che il suo calore ci possa allietare ancora un po’.
L’unico problema è che al giungere della sera siamo costretti ad improvvisarci artificieri e, prima di chiudere porte e finestre, ne dobbiamo ispezionare ogni angolo alla ricerca di qualche pentatomide vagante.
Penta che? Ma si dai avete capito! Può essere una nezara viridula, ma anche una palomena prasina, insomma lei… la cimice verde!
Le varietà sono tante, i nomi pure, anche dialettali (in Veneto sono i “Sìmisi”) [vedi collegamento dedicato] ma nella sostanza questi animaletti sono identificabile tutti allo stesso modo: piccoli rompiballe con unico scopo nella loro misera vita, quello di sfuggire alla nostra attenzione e farsi schiacciare emanando un odore fetido che si diffonderà per tutta la casa.
Alcuni esemplari si distinguono dagli altri per le loro tattiche creative. Infatti questi non si limitano ad acquattarsi sugli infissi ed aspettare che qualche malcapitato umano li “termini”. No! Sono in grado di spingersi più avanti procurandoci delle incazzature elevate alla seconda potenza. Tipo: infilarsi tra le tende in modo da amplificare i danni derivanti dalla loro schiacciatura (puzza + macchia verde), oppure, trovarsi un rifugio sicuro sopra qualche mobile e attendere la sera per poi uscire allo scoperto e improvvisare dei goffi e rumorosi balletti attorno ai lampadari, il tutto con lo scopo di precipitare tra le lenzuola delle nostre camere da letto o, peggio, nelle pentole o nei piatti in cucina mentre stiamo cenando.
Domanda. Preso atto che la pentatomide è una grande nemica del nostro sistema nervoso e, probabilmente, viene allevata dalle aziende produttrici di psicofarmaci per garantirsi dei buoni fatturati mi chiedo: quale altro nobile ruolo le avrà assegnato la natura per garantirne l’esistenza? Illuminatemi.

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17 commenti

  1. @ mex: Cos’è? La pubblicità di un prodotto per le fosse settiche? 😉
    @ paolo: Per lo meno la zanzara è cibo per le rondini. La cimice…boh.
    @ stefitiz60: Vero! Forse ambiscono a trasformarsi in decorazioni! 🙄

  2. Non ci sono solo le cimici verdi ma anche quello rossonere con i disegni tribali sul dorso 😉

  3. Proprio ieri mattina scendendo dal letto me ne sono trovata una dentro la ciabatta. A momenti saltavo la colazione per colpa del senso di nausea che mi aveva procurato la maledetta. 😕

  4. Quando ero piccolo mi facevano paura. Ricordo che accanto alla casa dei miei nonni coltivavano la soia e da li questi insetti arrivavano a centinaia.

  5. @ leonardo: Per gli amici “Cimice del cavolfiore”.
    @ boscia.mara: La mitica coccinella! Che per di più è utilissima in quanto feroce predatore di parassiti dei nostri ortaggi. 😛
    @ Sig Giovanni: Qui ci sta bene una sola parola …bleah!!! :mrgreen:
    @ io ganimede: Sono parassiti vegetariani ma questo non li rende meno fastidiosi.
    @ getrotal: Ho un ricordo analogo legato alla mia casa tanto che associavamo la loro presenza alla coltivazione della soia. Nel tempo diminuirono ma la cosa d una parte ci consolò ma dall’altra fece sorgere strani pensieri. Cosa avevano fatto alla soia per debellare i cimici?

  6. @ vikibaum: Un ruolo? Certo! Tenere alta la nostra attenzione! 😛
    @ Sciarconazzi: Ma ‘sto poeta non poteva declamare il solito vecchio amore? Scontato si, puzzolente no. 🙄

    1. Beh, FINANCO al poeta più bravo risulta difficile accostare il Sìmise all’amore. 😀

    1. Traduzione per i non-Veneti:
      Quanti cimici in questo periodo! Ogni sera ce n’è uno che gira sul lampadario. Quando si ferma lo prendo e lo caccio via.
      Più o meno… 😉
      Ben trovato.

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