Ci si può rovinare una vacanza al mare per un tuffo da un pontile? La risposta è si. Quest’estate a Jesolo è già successo (almeno) a cinque ragazzi ed uno è rimasto pure tetraplegico. Non è una novità per la cittadina balneare, già in passato c’erano stati dei casi ma mai così frequenti e viene da chiedersi quali siano le cause di questo incremento. Possiamo dare la “colpa” ai numeri? Quest’estate c’è sicuramente più gente degli ultimi anni. Possiamo dare la colpa al caldo eccessivo e la voglia di cercare refrigerio associandola ad un gioco? Può essere.
Va detto che esiste il divieto di tuffarsi dai pontili ed è segnalato (vedi immagine in evidenza) da un ordinanza che riporto testualmente da sito del Comune:
«I pontili posti sul lungomare di Jesolo non sono strutture per i bagnanti: sono opere di difesa costiera.
I tuffi, uno dei divertimenti più amati dell’estate al mare, possono trasformarsi in vera tragedia se fatti dai pontili.
I tuffi dai pontili sono vietati perché pericolosi. Il fondale è molto basso: il tuffo provoca un forte urto sul fondale, che causa spesso danni alla colonna vertebrale, lesioni midollari gravi, danni irreversibili e altamente invalidanti.
Il divieto è riportato nell’ Ordinanza n.16/2013 dell’ Ufficio Circondariale Marittimo di Jesolo e nell’Ordinanza del Comune di Jesolo sulle attività balneari n. 31/2016 ».
Come potete ben vedere si evidenzia che “i pontili non sono strutture per bagnanti” e questo lascerebbe intendere che non ci si dovrebbe proprio accedere ma, da sempre, non è così. In realtà sono i posti più ambiti dai bagnanti che vi si possono distendere comodamente godendo del sole ed una discreta ventilazione che invece può mancare allontanandosi dal bagnasciuga.
Sono state emanate ordinanze, si è discusso su possibili soluzioni come quella proposta dal direttore generale dell’Ulss che invitava a chiudere i pontili almeno la notte, se non tutto il giorno. Un provocazione? Forse. Ma la risposta è stata no, niente chiusura, meglio puntare “sull’informazione”.
La sensazione è che nessuno voglia prendersi la responsabilità di prendere una decisione sicuramente impopolare che farebbe il giro di tutti i media nazionali e non. E non stiamo parlando di un “nessuno” inteso come persona ma di enti, infatti non è ben chiaro quanti siano i proprietari/gestori della spiaggia e dove finiscano le competenze di ognuno. Comune, consorzi e stabilimenti balneari, demanio marittimo, capitaneria di porto….chi può realmente metterci l’ultima parola?
Tecnicamente basterebbe una specie di staccionata alta 50/60 centimetri lungo i pontili per rendere “scomoda” la sosta e impossibile la rincorsa per effettuare i tuffi quindi nulla di complicato o troppo costoso ma, ribadisco, a chi l’onere?
Per concludere ci metto pure io una piccola provocazione sperando che qualche esperto in questioni legali possa dire la sua.
Sappiamo che se una persona si fa male a casa nostra rischiamo di passare dei guai pure se si tratta di un ladro. Ora nonostante tutti i divieti esposti sui pontili, divieti che tutti ignorano, immaginiamo che il prossimo infortunato, o chi per lui se le cose andassero veramente male (speriamo mai…), decida di sporgere querela verso uno o tutti i soggetti citati in precedenza. Come andrebbe a finire? Magari con un nulla di fatto ma sarebbe a mio parere “saggio”mettersi nelle condizioni di evitare una tale possibilità.
Non rispettiamo la segnaletica stradale figuriamoci se rispettiamo qualche divieto al mare.
Siamo tutti fatti così, guardiamo, brontoliamo e poi facciamo quello che ci pare illusi di essere immuni da incidenti.
Una curiosità. Questa mattina mi è arrivata la notifica della pubblicazione del post ma poi l’ho trovato solo questo pomeriggio. Problemi tecnici? Ciao.
Mi hai scoperto! 😉 In realtà, come faccio quasi sempre, questo post era scritto e programmato da giorni ma domenica (ahimè) c’è stato un altro incidente, così ho aggiornato il testo.
Per errore ho premuto il pulsante “pubblica” ed ho dovuto correggere il tutto al volo ma intanto le notifiche erano partite.
Scusate l’inconveniente.
Ciao Caigo. Credo che se una persona e’ dotata di intelligenza non vada a tuffarsi dove c’e’ il divieto, e se si tuffa e si fa male sono cavoli suoi. 🙂 Dolce
Ciao Dolce, di base sarei pure concorde con te ma c’è un problema. Quando la persona si fa male, molto male, i cavoli diventano di tutti a partire dai costi sanitari.
Non credo ci sia soluzione, quando si è giovani cerchiamo anche inconsciamente nuove sfide. Un mio compagno di scuola rimase in ospedale per dei mesi dopo un tuffo dagli scogli, è rimasto segnato e maledice sempre quel giorno ma ormai non si torna indietro.
Se a jesolo togliessero i pontili troverebbero altri modi per sfidare la fortuna.
Non c’è pericolo…già lo fanno (purtroppo).
Scommetto che vigili, bagnini di salvataggio o chi per loro non fanno nulla per allontanare la gente dai pontili.
Dai pontili non li schiodano.
Qualche tuffo l’ho fatto pure io. Ne faccio ancora, basta stare attenti ed evitare di essere carichi di birra. 😀
Se ti tuffi dove è consentito nulla da dire, se lo fai dove è proibito non basta “stare attenti”.
I cartelli con i divieti non servono, meglio le foto dei ragazzi tetraplegici sicuramente più efficaci come le foto sui pacchetti di sigarette.
Conosci qualcuno che ha smesso di fumare grazie alle foto sui pacchetti?
ma blu se c’è scritto DIVIETO è divieto…se siamo stupidi cavoli nostri. non so personalmente sono ultrarispettosa dei divieti…insomma è la stessa faccenda di chi passa col rosso…bacione mattutino
Vero, ma non posso fare a meno di pensare che una ipotetica “cavolata” del signor X alla fine lascia il segno ai familiari che lo piangeranno o lo dovranno accudire per sempre e la collettività che si dovrà sorbire costi e risorse umane (medici, infermieri…) che dovrebbero derivarsi ad altro. [ bacione serale]
e lo so mah….dovrebbero fare almeno una multa salata è l ‘unico mezzo…altrimenti a che servono i cartelli…e i pontili son belli per passeggiare, almeno per me, ciauuuu
Vero, se batti sul portafogli la gente ci pensa ma, come scritto nel post “nessuno si prende le sue responsabilità”. Senza regole chiare finirebbe tutto a ricorsi, ricorsi, ricorsi…
Daranno la colpa ai genitori per non averli cresciuti bene?
Scaricare le colpe è uno sport nazionale. Se tocchiamo questo tasto non ne veniamo più fuori.
Bisogna imparare ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni, quindi per me se non si rispetta in divieto don cavoli di chi non li rispetta e anzi i danni dovrebbero pagarli questi giovani perchè se lo sono cercato. Non si può prevenire tutto compresa la stupidità. Si ce Tt ca di mettere in sicurezza ma questo non garantisce che qualche idiota per sfida per stupidaggine trasgredisca quindi che facciamo? Recinti? Filo spinato? Basta essere comprensivi e buoni, un ragazzo resta paraplegico in seguito ad un incidente simile peggio per lui. Vedrai che avrà il modo di riflettere tutta la vita sulla su stupidaggine. Poi chiaro che la sua disabilità ricadrà sulla società me non si può prevenire tutto.
Mi sa che sulla sicurezza sarò difficile venirne a capo. Riporto integralmente l’ultima parte di un articolo pubblicato oggi su un quotidiano locale.
«Il presidente della Federconsorzi,*** ha annunciato che potranno essere prese in esame varie iniziative, quali potenziare i cartelli e divieti, cercando di renderli luminosi ed evidenti anche la notte. Sui pontili in realtà non si potrebbe neppure salire, se non per le operazioni di attracco dei natanti, ma i regolamenti sono poco chiari e interpretabili e soprattutto è consuetudine da quando sono stati realizzati sdraiarsi a prendere la tintarella su tutta la loro lunghezza e mai sono stati presi provvedimenti o elevate sanzioni».
Potrebbero mettere anche il cartello -vietato drogarsi- pensi che smetterebbero? 🙁
…Quando mai! 🙄
La metto così. Come donatore di sangue non ho simpatia per chi si fa del male stupidamente e spreca le risorse di chi da qualcosa di se per il bene di tutti.
In questi casi di solito non c’è bisogno di sangue ma il senso delle mia parole spero sia arrivato.
Chiarissimo.