Divagazioni

Salvate la lucertola

Il mondo è naturalmente diviso in predatori e prede, amici e sconosciuti/nemici ma a volte queste regole vengono cancellate o, almeno, subiscono delle brevi interruzioni. Quando?
Quando a prevalere è l’istinto di sopravvivenza.
Due esempi: uno recentissimo.
Sto eseguendo dei campionamenti (nota: è inutile che vi sforziate nel cercare di capire quale sia il mio lavoro, tanto non ve lo dico 😛 ) che consistono nell’effettuare dei prelievi all’interno di “pozzi” chiusi da grigliati.
Mentre calo il secchio all’interno del “pozzo” noto un movimento ma è troppo veloce per capire cosa sia e poi c’è pochissima luce, forse si tratta di un semplice riflesso.
Recupero il secchio ed eccola li! Una lucertola, caduta chissà come dalla parte alta del grigliato, ha saputo cogliere l’attimo buono per balzare nel secchio ed usarlo come un improvvisato ascensore per tornare alla luce.
Immagino che la paura l’abbia paralizzata perché non si stacca dal secchio tanto che, con la mano libera, ho il tempo di estrarre il cellulare e scattarle una foto (vedi immagine di presentazione, meglio se ingrandita) . Nel frattempo mi sono allontanato di qualche passo dal grigliato e, solo allora, il piccolo rettile si lascia staccare dal secchio.
È in quel momento che mi torna in mente il secondo episodio legato all’istinto di sopravvivenza. Ricordo che ero un ragazzino e stavo passeggiando in compagnia di mio nonno quando, ad un certo punto, vediamo una lepre nuotare dentro un canaletta di cemento (quelle della bonifica). La parete è liscia e per questo motivo la lepre non è in grado di salire a riva, così mio nonno si stende a terra e protende il braccio in direzione della lepre.
Ed ecco l’incredibile! L’animale, che al nostro arrivo si era portato dall’altra lato della canaletta, inizia a nuotare verso la nostra direzione tanto che mio nonno riesce ad afferrarla per le orecchie.
È un attimo. Mio nonno ruota sul fianco e non appena la lepre sente l’erba sotto le zampe inizia a scalciare costringendolo a mollare la presa.
Con due balzi si è già allontanata di una decina metri, si volta per un momento, ci guarda e poi inizia a correre verso la campagna. Veloce come il vento.

17 pensieri riguardo “Salvate la lucertola

  • Incredibile veramente quello che fa fare l’istinto di sopravvivenza. Bella la lucertola! 🙂

    Rispondi
  • Sig Giovanni

    Hei! Ma io lo so che lavoro fai!! Gne gne gne! 😛 😆

    Rispondi
  • Boh! A me funziona al contrario. 🙁 Anni fa avevamo trovato un cane caduto in un pozzo. Non c’era verso di tirarlo fuori, ringhiava e cercava di morderci, alla fine sono intervenuti i vigili del fuoco per tirarlo fuori.

    Rispondi
    • Permetti una battuta? Anch’io ringhierei e morderei se venissi tu a salvarmi! 😉

      Rispondi
  • eccomi, ti ho ritrovato…lo sai che anche a me è capitata la povera lucertola finita nella antica cisterna attraverso il grigliato?anche lei è zompata nel secchio….amo le lucertole, draghi in miniatura…ciaoooo

    Rispondi
    • La tua testimonianza confermerebbe che al bisogno le piccoline sanno trovare lo stesso tipo di soluzione. Gagliarde!

      Rispondi
      • sì lo sono, pensa che un ramarro, bellissimo con la pancia turchina, ha convissuto con me per 15 gg…poi ha ripreso la via del terrazzo 😀

        Rispondi
        • Sui ramarri potremmo aprire “un mondo”. Sono più evoluti (concedimi un termine magari eccessivo) delle piccole lucertole, sicuramente più intelligenti e possono vivere in simbiosi con noi umani.

          Rispondi
  • A me rimane la curiosità sul tuo lavoro 😀

    Rispondi
  • franco ruggeri

    Potevi venderti queste due storie a superquark 😉

    Rispondi

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi