Il turista canterino

In novembre nelle italiche località balneari i turisti, a parte qualche temerario, se ne sono ormai andati via tutti per lasciar posto ad imprese edili, idraulici, giardinieri, ecc…impegnati a rimettere a “nuovo” (mi sento buono) le strutture alberghiere. Per un residente questo è il momento buono per farsi un giro e osservare i cambiamenti in corso. A parte l’osservare la “rivoluzione urbanistica” in atto con le sue trasformazioni e riqualificazioni non sempre azzeccatissime, la nostra attenzione cade in particolare su tutti quei luoghi che, in qualche modo, mettono in moto la nostra memoria. C’è l’albergo o il chiosco dove hai lavorato da giovincello, la piazzetta dove andavi a suonare la chitarra e l’angolo di spiaggia dove ti andavi a rosolare perché era frequentata dalle super gnocche straniere del momento…che poi non era vero niente ma ti facevi convincere dall’amico…”furbo”. Durante questo girovagare incontri qualche vecchia conoscenza di quel periodo che ha condiviso le tue stesse esperienze e li, davanti ad un caffè, accendi la macchina dei ricordi.

Capita che mentre stai bevendo il tuo caffè vedi passare un’auto guidata da un albergatore che ben conosci; un tipo bizzarro sul quale si potrebbe scrivere per ore ma che per una questione di privacy e soprattutto di decenza e meglio lasciar perdere. L’alternativa sarebbe chiudere l’accesso al blog ai minori di 18 anni! 😉 A parte le vicende a luci rosse il personaggio è noto per le sue capacità di creare affezione con suoi i clienti. Tra i tanti va citato un turista tedesco che ,dopo tante estati di frequentazione, pensò bene di regalare all’albergatore un proprio CD con registrato, tra le altre, una canzone dedicata alla città, alla gente, al mare che ogni estate incontrava. Ebbi modo di sentire la canzone e, non ne abbia a male il teutonico artista, dopo tanti anni non mi sono ancora ripreso. La base era una specie di marcetta dance realizzata con una tastiera elettronica (vedi esempio) di modesta qualità visto che i suoni percussivi ricordavano lo scoppio di tanti palloncini. Sulla voce e l’interpretazione non dico nulla, ma il testo 🙄 : un’unica frase in “inglese” ripetuta per tutta la durata della canzone. –” jesoloooooo, jesoloooooo, jesolo is the best beach city in the world!” – Vabbè… abbiate pietà!

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12 commenti

  1. ahahha,ma i turisti tedeschi sono un mito, sai che ho lavorato come secondo lavoro in bar gelateria per cinque anni, prendono sempre le stesse cose, alla stessa ora, ahah anche se fuori ce meno 15 gradi ti vengono ad ordinare zu mit nehmen da portare via un gelatazzo con 12 palline e io ci bestemmio dietro, e vengono con pantoloncini, calze di lana ed ombrellino scassato..e d io che mi congelo ad aprire la finestra ad ogni soffiata di vento,ma sono affettuosi, se sono io la cameriera di fiducia, lasciano anche mancie da 20 euro me capitato per due prosecchi, devi essere sempre schietta, leale se dicono no e´ no e se si e´si , non hanno mezze misure,troppo puntuali, cantano che fanno schifo..e la canzoncina peccato che e´in inglese senno ti facevo la traduzione e la buttavamo su you tube..chissa se una casa discografica non era contento:-) Bacini..hai visto la mia ultima opera da caos che ti sembra?Sai perché al tuo parere ci tengo.

  2. @ Ross – X ? Io ci metterei tutto l’afabeto!
    @ mexico – temo che ormai il cd si trovi sepolto in qualche discarica .
    @ volare – le mitiche gelaterie tedesche! Ora passo a vedere di cosa stai parlando.
    @ zago – niente da fare! Non voglio rischiare di trovarmi il blog oscurato dalla sentenza di un giudce.
    Se poi in futuro dovessi prendere il dominio “sexcaigo.org” se ne potrà riparlare. 😉

  3. La pietà è una virtù cristiana e poichè non siamo in grado, per fortuna, di ascoltare a nostra volta… perdoniamo. Ma anche quanto hai scritto dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che la realtà supera la fantasia.!

  4. il turista tedesco, dalle mie parti, è quasi estinto. e un pò me ne rammarico. li sfottevo tanto per il look borsello-sandalo-calzino e perchè le mogli solitamente non si depilavano le gambe ed erano quasi sempre molto poco avvenenti. li sfottevo anche, negli ultimi tempi delle loro apparizioni, quando, addetta al centro prenotazioni alberghiere di un ufficio informazioni, prima di formulare le classiche domande (was fuer ein Hotel moechtene Sie? wie viele Sterne? Ich meine, was moechten Sie ungefaehr ausgeben? = Che tipo di albergo cerca? Intendo..quante stelle? Insomma, quanto vuole spendere?), già conoscevo la risposta “fuenfzig euro pro Nacht mit Fruehstueck” (50 euro a notte con la colazione), ed io facevo la gnorri (ma già sapevo) “50 euro pro Person?” (a persona?) – “Nein! Zusammen!” (no, no, per tutti e due!). Ecco…ciononostante, mi mancano. Mi piacevano anche quando alla reception dell’albergo, orgogliosi e volenterosi, si prodigavano nell’enunciare i numeri delle loro stanze in italiano “Dve-ccento-venti-qvattro”…e io “bravissimo! il suo italiano è perfetto!!”(come quando si premiano gli sforzi di un bimbo ansioso di far bene). Ecco…vuoi mettere tutto ciò con la spocchiosità e la cafonaggine del turista russo? O.k. basta. stop. al solito, ho bevuto un bicchiere di vino e mi si è sciolta la lingua!
    p.s. di albergatori non-stravaganti, non ne ho ancora conosciuto uno! Il mitico “Santino”, gestore di un hotel 3 stelle al Forte, quando gli giravano le palle smoccolava (bestemmiava) davanti al cliente…tanto per citarne uno!
    Ciao Caigo

    Cri Logorroica

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