Musica

Recensione su Billie Eilish


Non è mia abitudine pubblicare materiale altrui su queste pagine ma ogni tanto capita di trovare cose interessanti in rete. Condivisibili o no questo è sicuramente soggettivo ma degne di trovare spazio e visibilità questo decisamente.
È per questo motivo che trovate questa recensione scritta da nicneim.
Buona lettura.

Premetto che sto per esprimere un mio parere SOGGETTIVO il quale, per definizione, nasce dalla base dei miei gusti (in questo caso i miei gusti musicali).
Non sono un fan del genere emo pop, e più in generale del pop stesso, però essendo un appassionato della musica mi sono cimentato anche in quella di Billie Eilish, e scusatemi in anticipo per l’ipotetico tema che ne verrà fuori ma non voglio limitarmi ad un banale “lei mi piace” o ad un “lei non mi piace” senza poi argomentare l’opinione.
Secondo me come cantante a tratti è innovativa (a livello di produzione intendo) in quanto ha influenze da vari generi musicali come per esempio il grunge, il funk (come nella traccia “all the good girls go to hell”), il rock alternativo dei primi anni del 2000 (Avril Lavigne & Co. sono alcune delle sue influenze) e la musica elettronica, e poi non usa l’autotune o altri software per la manipolazione della voce… wow.
Insomma, Billie Eilish ha una visione chiara della musica dagli anni novanta fino ad oggi.
Purtroppo dagli anni ottanta in giù la sua cultura musicale è piuttosto scarsa, non conosceva i Van Halen tanto per fare un esempio, ma c’è sempre tempo per acculturarsi.
Un altro punto a favore per lei è che il suo pop (per essere più precisi si tratta emo pop o pop alternativo) non rispecchia i classici canoni del pop, ovvero testi che istigano l’egocentrismo, il materialismo, il “desiderio di apparire” e quello di essere al centro dell’attenzione, Billie Eilish si distacca da tutti ciò.
Poi ovviamente ha fatto anche canzoni stra commerciali le quali non hanno nulla di innovativo come “Bad Guy” (è comunque un pezzo molto orecchiabile e godibile, anche se l’hanno spammata un po’ troppo), ma tutti i cantanti hanno “osato”, per così dire, almeno una volta nella loro discografia fare ciò.
Però almeno, da quanto ne so, non ha mai fatto delle raggaetonate (l’unico genere musi-cale che non riesco ad apprezzare, il raggaetone).
Ed in senso opposto ha delle tracce un po’ sconosciute ma molto belle e creative come “goodbye” la quale ricorda molto lo stile dei Pink Floyd ai tempi di “Echoes”, e purtroppo queste canzoni sono state ignorate da tutti gli ascoltatori medi affamati solo di raggaetone e di trap.
Anche i suoi video musicali sono, a parer mio, molto belli soprattutto perché puntano a “stordire” e ad angosciare, in senso positivo, il pubblico.
Sono video molto David Lynchiani.
A livello vocale invece esistono centinaia di cantanti donne le quali hanno il suo stesso timbro vocale (o perlomeno molto simile), prima fra tutte Lana Del Ray, perciò a livello di voce non ha portato nulla di nuovo nella scena musicale (poi personalmente preferisco un tipo di voce più roca, qualcosa alla Janis Joplin).
Che Billie Eilish possa diventare la nuova Whitney Houston?
Magari a livello di fama si, certamente, ma non potrà mai sostituirla e/o eguagliarla a livello musicale, anche perché stiamo parlando di una cantante neonata che, per adesso, ha fatto uscire un solo album preceduto da un EP e da qualche singolo, non ha tutta questa esperienza musicale (o almeno non ancora).
Anzi secondo me, e secondo la legge dei numeri, tra un paio di anni la popolarità di Billie Eilish scenderà, come quella dei gruppi pop del calibro degli One Direction (che poi, esistono ancora?) i quali hanno avuto un boom enorme inizialmente e poi sono scesi piano piano nel giro di qualche anno, giù nel dimenticatoio.
Bisogna poi ricordarsi che ha solo diciotto anni ed è notevole il suo grande successo data la giovane età, insomma ha molto talento ed è portata per la musica.
Ma è molto sbagliato il fatto che lei promuova la depressione come se fosse una cosa bella da avere, ed il risultato si vede: su Instagram ci sono migliaia di BAMBINI/E, o comunque gente della mia età (intorno ai diciotto o diciannove anni), che si VANTANO di essere DEPRESSI e, ovviamente, non lo sono neanche per scherzo (e meno male direi).
Questo succede perché i bambini in questione (fans accaniti) si fanno influenzare dal finto mood depresso che Billie Eilish ha e cercano in tutti i modi di farlo proprio perché in questo modo risulteranno “alternativi” (mentre invece risultano solo cringe, ma shhh).
Lei ha sempre quella faccia forzatamente triste e sc*zzata (è palese che si tratti una faccia forzata quella, non sono espressioni naturali) e pare voglia comunicare cose del tipo: “Cosa ci faccio qui, voglio morire!” oppure: “Hey tu che mi stai guardando, la vedi la mia faccia forzatamente triste? Hey dico a te, l’hai vista? Sembro depressa se faccio queste espressioni, vero?? Hai visto?!?”.
E come lei tutta la scena musicale emo pop ed emo trap non fanno altro che promuovere la depressione, e difatti esserlo è diventata una moda tra quelli della mia età: le foto con su sopra sparse le emoji cringe dei cuori spezzati, le frasi del tipo: “I’m fine” con una pistola emoji affiancata, oppure la faccina ancora più cringe, la quale dovrebbe rimanere nel lontano 2006, felice ed allo stesso tempo triste: ” :(: “, questi sono solo alcuni dei tanti esempi concreti.
Basta guardare qualche sua intervista per vedere che ogni tanto si “immedesima” nel personaggio, come se in quei momenti lei stesse dicendo a sé stessa: “Hey ricordati che tu sei la depressa, perciò ora fai la depressa!”, segno di grande insicurezza (alla nostra età è più che normale essere insicuri), ma qui la colpa è dei manager che la marionettano (insomma, è una Sarah Lynn di Bojack Horseman sobria e non volgare, o magari è semplicemente l’erede di Madonna).
Poi a diciotto anni pensate veramente che lei sia così depressa come dice?
Stiamo parlando, lo ribadisco, di una DICIOTTENNE la quale vive a LOS ANGELES con ENTRAMBI i GENITORI, e suo fratello è il suo produttore stesso: già è difficile per un cantante trovare un produttore devoto, serio e che non cerchi di fregarlo (pensate che il 90% degli incassi dei Beatles andava alle tasse, prendete la canzone “Taxman” e capirete i loro sentimenti a riguardo), Billie Eilish invece ha addirittura la fortuna di avere un fratello produttore.
Il suo incubo peggiore, comune a tutti quelli della sua età, sarà stato quello di avere una verifica di mate alla prima ora, altro che depressione.
Capisco che abbia la sindrome di Tourette (a livelli molto scarsi comunque, le da qualche leggero tic) ma le causa veramente tutta questa depressione che dice di avere e che denuncia nei suoi testi? Ovviamente no.
Ah, ho accennato della sua sindrome di Tourette dal momento in cui, data la sua situazione di stabilità di vita, penso sia l’unico motivo per il quale potrebbe avere questa ipotetica (e palesemente finta) depressione che dice di avere.
Insomma a diciotto anni non si sa niente della vita, ma neanche a ventuno, non vi pare?
Ma i bambini (ascoltatori medi con una cultura musicale pari a quella di Lil Pump) la amano solo per il suo personaggio (quindi per l’outfit, ma in primis per il suo mood finto-depresso) senza capire niente né della sua produzione né dei suoi testi (e spesso i testi non vengono letteralmente capiti, soprattutto in Italia grazie al nostro “gud inglisc”).
A me dispiace per tutto questo ma molto probabilmente è il personaggio che le hanno detto di interpretare ed in realtà penso, e spero, sia una persona mediamente felice, o perlomeno soddisfatta di sé stessa (o almeno io, se fossi al posto suo, lo sarei).
Perciò ecco uno dei motivi per cui secondo me, come ho già detto prima, tra un paio di anni diventerà poco popolare: Billie Eilish col tempo, crescendo, si costruirà una sua personalità fatta sulla base delle sue esperienze di vita, personalità costituita non per apparire agli occhi degli altri ma bensì ai suoi e perciò si distaccherà da questo personaggio finto depresso che ora sta interpretando, trovando così se stessa e, di conseguenza, facendosi disprezzare dai fans legati solamente al suo modo di apparire (per l’appunto, è tutta scena quella della Billie Eilish trasandata e depressa).
Che rabbia il fatto che venga idolatrata per i motivi sbagliati, così come anche: i Nirvana, Tarantino (lui anche se non c’entra con la musica rientra comunque nella categoria degli “idolatrati per i motivi sbagliati”), i Green Day, il personaggio di Joker, XXXTENTACION e Lil Peep (potrei scrivere un romanzo intero come critica ai loro “””fans”””), i Doors e i Beatles (negli anni sessanta migliaia di ragazzine isteriche correvano dietro ai due gruppi senza capire niente dei loro testi), e tanti altri personaggi mainstream ancora.
Rip a tutti loro (in senso metaforico per quelli vivi), idolatrati per i motivi sbagliati.
[nicneim]

L’immagine in evidenza è di Lars Crommelinck sotto licenza CC BY 2.0

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4 pensieri riguardo “Recensione su Billie Eilish

  • Ahi!! Comincio ad avere un’età! 😆 Mi è servito un po’ per capire di chi si parlava.
    Comunque complimenti al tuo ospite, ha reso meno astratta e più simpatica la cantante.

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    • Hahah grazie mille! Sono Nicneim (convertito da Yahoo a qui), sto pensando di pubblicare qualcosa nella speranza di essere letto da qualcuno 🙂

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      • Seguo Caìgo da anni, se ti ha dato questo spazio devi averlo colpito perché non ricordo altre pubblicazioni che non fossero le sue. Ciao, ciao 🙂

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        • Ciao Mex, per me stessa situazione. Questa è la musica dei miei figli, comunque bello che dietro ci siano delle storie e non delle scatole vuote preparate dai discografici.

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