IL CONTE DI MONTECRISTO – Alexandre Dumas
Il 24 febbraio 1815, la sentinella della Madonna della Guardia, a Marsiglia, segnalò l’arrivo del tre alberi Faraone, proveniente da Smirne, Trieste e Napoli. La nave avanzava molto lentamente, e i curiosi assiepati sulla banchina compresero che a bordo doveva essere accaduta qualche disgrazia. La vaga inquietudine che gravava sugli spettatori ne aveva particolarmente colpito uno, il quale era direttamente interessato alla sorte della nave: si trattava del signor Morrel, uno degli armatori del trealberi.
Egli non seppe attendere oltre, per avere notizie più sicure: saltò in una barca e si fece condurre incontro al Faraone.
Presso il pilota egli scorse un giovane dagli occhi vivaci e intelligenti. che sorvegliava i movimenti della nave.- Dantès! ― chiamò il signor Morrel dalla barca ― Che cos’è successo? ― Una grave sciagura, signor Morrel. All’altezza di Civitavecchia abbiamo perduto il bravo capitano Leclère. È stato colpito da emorragia cerebrale ed è morto fra atroci sofferenze. Ma state tranquillo, il carico è salvo.
Dantès si volse per impartire l’ordine di gettare l’ancora, poi tornò presso la murata. ― Quando è accaduta la disgrazia? ― domandò l’armatore.- Subito dopo la sosta a Napoli. Leclère ha delirato per tre giorni, poi è spirato. L’abbiamo calato in mare davanti all’isola del Giglio. Consegneremo alla vedova la sua croce d’onore e la spada- Povero capitano Leclère! sospirò l’armatore, ricordando il vecchio marinaio. La nave intanto avanzava con le vele abbassate e nell’ultimo tratto procedette per forza d’inerzia.- Se volete salire, signore, ― disse il giovane Dantès ― ecco il signor Danglars, il vostro contabile, che esce dalla sua cabina; potrà darvi tutti gli schiarimenti che desiderate. Intanto io mi occuperò dell’ormeggio.
L’armatore salì svelto a bordo e Danglars gli andò incontro. Era questi un giovane di circa trent’anni, dall’aspetto tetro; i marinai lo avevano in uggia quanto avevano in simpatia Edmondo Dantès, perché era strisciante con i superiori e prepotente con i dipendenti.
— Avete saputo della disgrazia, signor Morrel? ― chiese il contabile all’armatore. ― La ditta Morrel e Figli aveva nel capitano Leclère un ottimo difensore dei propri interessi e un bravo marinaio, invecchiato sulle navi. ― Però, ― osservò il signor Morrel, seguendo con lo sguardo gli spostamenti di Dantès ― vedo che non è necessario aver passato tutta la vita sul mare per conoscere il mestiere del marinaio. Guardate là il nostro amico Edmondo, come ci sa fare. ― Sì, ― rispose Danglars, lanciando uno sguardo cupo verso il giovane ― anche se è pieno di presunzione. Appena Leclère morì, prese il comando di sua iniziativa. E ci fece perdere una giornata e mezzo all’isola d’Elba. ― Be’, come secondo, aveva il dovere di assumere il comando del Faraone ― rispose l’armatore. ― All’isola d’Elba si sarà fermato per fare qualche riparazione alla nave. ― La nave era in perfetta efficienza. Si fermò per capriccio, ecco. Morrel chiamò il giovane Dantès; questi si scusò e disse che sarebbe andato appena terminata la manovra. – Ah, crede già d’essere capitano! ― sogghignò Danglars. Eppure manca ancora la vostra firma, signor Morrel, e quella del vostro socio, per confermarlo nella carica. ― Non vedo perché non dovremmo dare la nostra approvazione: Dantès è un giovane pieno di buona volontà e conosce bene il suo lavoro. Il volto cupo di Danglars si contrasse. Poiché Dantès si accostava rispettosamente a Morrel, il contabile si ritrasse d’un passo. ― Volevo domandarvi ― disse l’armatore ― perché avete fatto sosta all’isola d’Elba. ― Dovevo obbedire a un ordine del capitano Leclère, signore; egli, prima di spirare, mi aveva affidato un pacchetto da consegnare al gran maresciallo Bertrand. ― Avete veduto il gran maresciallo? ― Sì.
Morrel trasse Edmondo in disparte e gli domandò sommessamente: ― E … come sta l’imperatore? ―Bene. Gli ho parlato. Anzi, lui mi ha rivolto la parola. ― Che cosa vi ha detto? Mi ha fatto molte domande sulla nave. Sembrava che vo lesse comprarla. Quando gli ho spiegato ch’ero soltanto il secondo ufficiale e che il Faraone apparteneva alla ditta Morrel e Figli, ha esclamato che la conosceva, e che un Morrel era stato nel suo reggimento, quand’era di guarnigione a Valenza. ―È vero, perbacco! ― esclamò l’armatore. ― Mio zio, Policarpo Morrel, fu con Napoleone. Se saprà che l’imperatore si ricorda ancora di lui, si metterà a piangere per la commozione. Bravo, avete fatto bene a obbedire al povero capitano Leclère. Piuttosto, speriamo che non vi siate compromesso, dato che avete parlato con Napoleone in persona e che avete consegnato un plico al gran maresciallo Bertrand. ― Spero di no. Non so che cosa contenesse il pacchetto, e l’imperatore mi ha rivolto domande che poteva rivolgere a chiunque. Oh, scusatemi: ecco gli ufficiali della Sanità e della Dogana. – Dantès si diresse verso i nuovi arrivati e Danglars si riaccostò a Morrel…..
Una lettura lontana lontana. Si torna ragazzini. 🙂
Altri tempi,altre imabarcazioni e altri capitani…
Ho visto il film, vale? 😉
Buon fine settimana!
Che revival nostalgico! Una storiona di ingiustizia, vendetta, amore… un bel drammone come nemmeno un reality… oggi ce lo sognamo!
Mi hai fatto ricordare che devo ancora leggerlo questo libro. Mi ricordo esattamente quando l’ho comprato da bambina, ma poi non mi piacque e lo lasciai alle prime pagine. Forse è l’ora di riprovarci!
@ leonardo:. Pantaloni corti….
@ skip: Ora abbiamo la generazione dei Schettino.
@ mex: Vale tutto. Ciao ne!
@ Diana: Un reality? Brrrrr!!! 😛
@ semplice: Hai conservato il libro per tutto questo tempo senza leggerlo?
La senti una vocina che sussurra: «Hei! Sono qui! Leggimiiiii» 😀
Eeeeehh! Magari! Ormai siamo ridotti a leggere gossip! 😆
25/08/1978 è da allora che aspetta che qualcuno lo legga. Qualche anno fa l’avevo ripescato dalla soffitta insieme ad altri libri per mio figlio , ma anche lui niente….
Ora che il tuo post me l’ha fatto ritirare fuori di nuovo lo terrò “a portata di mano” e vediamo se sarà la volta buona!
@ io ganimede: Orrore!!!! Salvati!!!
@ semplice: Diciamo che nella tua famiglia questo libro si sta inserendo con mooooolta calma. 🙂
Romanzo stupendo, indimenticabile e travolgente. Uno spettacolo!
Letto tutto d´un soffio, quando lo finisci ti senti vuoto. Questo é un classico.
Luca: Diciamolo. Un Classico con la C maiuscola! 😀