Cercasi asparago denuclearizzato

Il recente terremoto in Giappone, già di per se tragico, ha visto amplificarsi il suo dramma a causa dei danni subiti dalle sue centrali nucleari. Abbiamo visto come sia stato (com’è…) difficile porre rimedio ad un incidente di questo genere e quali e quanti malevoli effetti a catena questo comporti.
Alcuni di questi effetti, se non fosse che stiamo parlando di una cosa serissima, farebbero quasi ridere.
In Italia (fatalità) si è data via libera alla moratoria che fa slittare di un anno le procedure per la localizzazione delle “nuove” centrali nucleari, come dire: lasciamo passare un po’ di tempo, intanto la gente “dimentica” e ci lascia lavorare. Inoltre nella pulitissima ed ordinata Svizzera l’emittente SRF ha deciso di non trasmettere più i cartoni animati dei Simpson dove il simpatico ma maldestro Homer rischia di mandare all’aria la centrale nucleare di Springfield.
Infine, la ciliegina che tutti aspettavamo: la nube radioattiva. Quando si è visto che il problema nella centrale di Fukushima era serio si è subito cominciato a parlare di venti, piogge e misure della radioattività in quota e al livello del suolo. Come ci si aspettava “l’aria Nipponica” ad un certo punto ha raggiunto i cieli Europei e subito è partito il tam-tam delle rassicurazioni. Ministri, climatologi e ed esperti di ogni genere ci hanno detto di non preoccuparci; ci hanno detto che le radiazioni in arrivo dal Giappone sono bassissime, in piena linea con le normali radiazioni emesse dall’ambiente che ci circonda.
Alla fine ci hanno fatto intendere che è più pericolosa la scoreggia emessa dalla formica che ci passa sotto i piedi piuttosto che il “fallout” precipitato sulla nostra lattuga. Boh… io non sono certamente un esperto e come tutti sono costretto a fidarmi. Spero solo che gli asparagi reggano.
Asparagi? Ma cosa centrano? Anche nel 1986, quando ci fu il disastro di Chernobyl, si parlò di nube radioattiva sopra l’Italia; se ne parlò in modo molto più convinto perché in quel caso gli effetti si fecero realmente sentire in Europa, in particolare in Gran Bretagna.
In Italia ci dissero che gli effetti potevano essere paragoni a quelli di una normale radiografica “spalmati” nell’arco di una settimana. Prudenzialmente ci consigliarono di evitare per un po’ le verdure a foglia larga e tutto si chiuse li.
Sarà il caso, sarà la sfiga, ma quell’anno l’asparagiaia che era il fiore all’occhiello dell’orto di famiglia morì, tutte le piante inaspettatamente e contemporaneamente appassirono precocemente e l’anno dopo non produssero più un solo asparago.
All’epoca avevamo una varietà di asparagi di ottima qualità, gustosi e rustici, praticamente inattaccabili da parassiti ed intemperie. Eppure in quell’anno infausto perdemmo “la razza”.
Oggi, grazia alla ritrovata passione di mio zio, gli asparagi sono ritornati nel nostro orto. Non sono paragonabili a quelli che avevamo in passato ma fanno comunque una discreta (e saporita) figura.
Mi chiedo: cosa dovrei pensare se tra qualche mese anche questa asparagiaia dovesse passare a miglior vita? Pura coincidenza? Spero proprio di no.

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20 commenti

  1. Posso anche credere che le radiazioni arrivate in italia dal giappone fossero di poca intensità ma il punto è che un incidente oggi, un incidente domani, ci stanno comunque lentamente avvelenando.

  2. @ leonardo: Purtroppo molta gente pena ancora a “breve termine” e non prende in considerazione i problemi che lasciamo in eredità al nostro futuro.
    @ Ross: Se è vero quello che ci hanno detto non dovrebbero esserci problemi, Spero di stancarmi di mangiare asparagi. Sarebbe un buon segno 🙂
    ps: mo’ devo scappare… ci si legge domani.
    Ciao 8)

  3. Per quanto ne so io l’asparagiaia non ha una durata illimitata. Dopo sei o sette anni bisogna rinnovarla tutta. Mio padre l’aveva fatta seppellendo, sotto la terra, fascine di castagno, e le prime piantine di asparagio le rivoltava nella terra. Solo dopo un paio d’anni si possono raccogliere asparagi degni della tavola.
    Ottimi con burro fuso e parmigiano, ma anche con due uova la burro.
    Quelli che si comperano non hanno più l’effetto “diuretico” di allora 🙄

  4. @ il THeO: E’ vero, l’asparagia non è eterna ma all’epoca mio nonno (uno che se ne intendeva) l’aveva “ingiovanita” da poco. Non c’erano motivo ti temere per la sua sorte.
    @ zago: Chissà, quelle che vivono nel mio orto/giardino forse sono formiche mutanti. 🙂

  5. 🙄 Ahiaaahiaiiiiii…Giorgio cavoli,anzi asparagi mannaggia…..io che li adoro;
    comprendo il dispiacere per la loro dipartita 🙁 Scherzi a parte,c’è ben poco da
    ridere capperiiii……Più della metà del globo è in subbugluo,vuoi per guerre,
    vuoi per tsunami o terremoti….mah! Buona e felicissima domenica 🙂 🙂
    Ciaooooo abbraccio 😆
    Ps.
    Sai che faccio? Mi sono ributtata in un altro racconto,così non penso 🙂

  6. @ Diana: Spero di non dover aggiornare le informazioni.
    Al limite, e sarebbe meglio, farlo solo per pubblicare una ricetta.
    @ Demetra: Potrei smoccolare anche in lingue non ancora inventate 🙂
    @ gilda: ed io passo a curiosare sul tuo lavoro…
    @ mex: Penso ci vorrà del tempo per capire la vera entità dei danni.
    @ semplice: Già, un altro bel problema spesso trascurato.
    Ne avevo già accennato qui . Ovviamente non in modo approfondito come nel link che ci hai porposto.

  7. Meglio parlare di cose più allegre.
    Sei pronto per il grande viaggio a New York? 😀

  8. @ mex e Diana: Se vi fate piccole piccole potrei nascondervi nello zaino. :mrgreen:
    @ ReAnto: (ritornando al tema del post) Le notizie che ci arrivano dal Giappone sono tutt’altro che confortanti.Scoprirsi testimoni passivi degli evento è deprimente 🙁

  9. @ mex: E se quello che io chiamo zaino per il mondo fosse una tenda canadese? 😛
    @ ilTHeO: Qual’è la tua fonte? Il colonnello Bernacca o il colonnello Giuliacci? 😉

    @ tutti: Scusate la latitanza…son un po’ preso. rimedierò al più presto.
    Ciao

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