Va bene, non ci ammaleremo di covid ma credo che tanta gente andrà incontro a problemi causati da batteri e funghi. Cosa non è chiaro nelle parole monouso e lavabile riferito alle mascherine? Dovrebbe essere abbastanza evidente che le prime andrebbero gettate e le seconde dovrebbero farsi qualche gita in lavatrice.
Invece no. Ora che le possiamo usare per tempi meno prolungati (dentro i negozi, luoghi occasionalmente affollati, ecc…), le povere mascherine passano molto del loro tempo appese all’attaccapanni sull’uscio di casa o sullo specchietto retrovisore delle auto. All’occorrenza, entrano in scena per una mezzora per poi ritornare meste e solitarie sul loro trespolo improvvisato.
Sono sempre le stesse ovviamente, non vengono MAI sostituite.
Da cosa lo si capisce?
Beh, è abbastanza semplice. Te ne accorgi quando, avvicinandoti alle persone, non puoi fare a meno di notare una goccia di rimmel trascinata e rinsecchita, o una mezza ditata di una sostanza non identificabile. Anche l’olfatto può esserci d’aiuto: un aroma di frittura o l’odore di un sigaro sono buoni indizi per tracciare le attività recenti di una persona.
Quindi, per una opportuna questione di igiene, gettiamole o laviamole queste mascherine (in base al tipo). Gli aromi lasciamoli ai prodotti gastronomici.
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