Attualità

L’attimo è fuggito per sempre

Rientri a casa dal lavoro, guardi un notiziario e vedi: Heath Ledger, Philip Seymour Hoffman… ed oggi anche Robin Williams. La lista di persone che hai amato, pur senza conoscerle, perché ti hanno fatto compagnia, ti hanno fatto sognare e divertire si allunga di un nuovo addio.
Non sto qui a raccontare la storia di Willians perché sarebbe del tutto inutile, cento notiziari, mille blogger ne avranno parlato nei minimi dettagli. Vorrei solo fermarmi un istante per riflettere sul “male di vivere”, una bestia che taglia in due l’animo umano senza fare distinzioni di classe.
Già, perché la depressione può portare all’autodistruzione chiunque, anche gli insospettabili. Si può facilmente comprendere il caso del classico “uomo comune” che magari perde il lavoro, non riesce più a sostenere la famiglia (magari con altri problemi a monte) e si vede crollare il mondo addosso, ma gli uomini di successo? Gli attori Hollywoodiani (e non solo) amati, ricercati e benestanti, perché crollano pure loro? Nell’immaginario collettivo sono dei privilegiati, persone che hanno raggiunto successo e ricchezza facendo quello che amavano fare! L’operaio lavora in fabbrica per necessità, l’attore sceglie quella vita e questa, ricordiamolo, è una differenza fondamentale.
Comincio a pensare che questi “grandi” alla fin fine siano delle persone molto più sole di noi gente normale, dei giganti dai piedi d’argilla incapaci di sostenere il peso di una vita vissuta sempre a tutta velocità.
Domani, forse, quando vedrò un altro attore, cantante, sportivo… farsi notare per il solito gesto sopra le righe il mio commento non sarà «Che stronzo!» ma «Nessuno gli sta vicino? Nessuno lo aiuta?». Forse.
Nota finale: Avete quattro minuti da perdere? Il video qui sotto li vale tutti.

22 pensieri riguardo “L’attimo è fuggito per sempre

  • Non sono 4 minuti persi. Ho le lacrime agli occhi 😥 ci mancherà.

    Rispondi
  • Confermo, in rete stanno tutti parlando della morte di Robin Williams ma posso anche dirti che dicono tutti le stesse cose, tu sei uno dei pochi che ne sta parlando in modo diverso.
    Ti dirò di più, e non lo faccio per ruffianeria, il tuo articolo ha il titolo piú bello in assoluto. Complimenti.

    Rispondi
    • Aggiungo una cosa, lo che sei riluttante in queste cose ma se permetti giro il link del tuo articolo a quanche amico Lo merita. Ciao.

      Rispondi
  • La notizia mi ha colto di sorpresa, non conoscevo il difficile privato psicologico di questo attore che è sempre stato tra i miei preferiti per bravura e simpatia. E nella tua riflessione c’è senz’altro del vero: più si sale sulle cime, specialmente quelle del successo, e più, forse, c’è il vuoto intorno, e dentro. il successo paga un prezzo altissimo , quando è molto, non tutti hanno il fisico e la mente abbastanza equilibrata per sostenerlo e sostenerne le conseguenze negative.

    Rispondi
  • Appena letto il titolo ho capito tutto.
    Di solito quando passo da te lascio qualche commento stupido, oggi no, non é il caso.
    Addio Robin.

    Rispondi
  • franco ruggeri

    L’attimo fuggente é un grande film, probabilmente stasera lo vedremo in televisione.
    Che si può dire, storia triste, di lui ci resteranno i suoi bei lavori.

    Rispondi
  • @ Tutti: Grazie per i vostri commenti. Non credo serva aggiungere altro.

    Rispondi
  • Sig Giovanni

    Sono appena rincasato e vengo a sapere dal tuo post della morte di robin williams.
    Brutta notizia, veramente. Come dici tu non credo ci sia altro da aggiungere.

    Rispondi
  • stregaM0rgause

    “il male oscuro” di giuseppe berto…

    Rispondi
  • Quanti casi di persone che sanno divertirci e poi si scopre che dentro di loro hanno tanta sofferenza. Risate amare.

    Rispondi
  • Anch’io sono molto dispiaciuta della tragica morte di Robin Williams, attore che ho sempre apprezzato dai tempi di Mork e Mindy. Attore, ricordiamoci che era un attore, molto bravo e versatile, ma proprio per questo tutti i grandi personaggi che ha interpretato non erano lui. Una volta finito di girare sul set, ritornava ad essere quel Robin che non conoscevamo, probabilmente, molto più fragile di ciò che riusciva a interpretare. M’immagino come deve essere stata la sua vita divisa tra finzione e realtà. Poi il ritmo Hollywoodiano, la fama mondiale, l’essere riconosciuto solo per i suoi personaggi. Qualcuno in un’intervista diceva che il talento è come avere una tigre in salottto se non gli dai da mangiare tutti i giorni, finisce per mangiare il divano e poi anche te…ed è quello che forse è successo a Robin.

    Rispondi
  • @ Tutti (2): Grazie per gli ulteriori commenti, In particolare per l’analisi espressa da “semplice”.
    Ci si ritrova la settimana prossima con l’impegno di trattare un tema molto più leggero. Ce n’è bisogno.

    Rispondi
  • Hai visto quanto clamore dopo al sua morte? Non succede con tutti gli artisti e c’è un motivo.
    Ciao Robin. 😥

    Rispondi
  • Buon giorno carissimo. Se ci pensi sono persone alle quali non manca nulla, eppure non stanno bene, e questo è molto triste.Paola

    Rispondi
  • ELISA MIRABELLA

    E’ difficile affrontare questo argomento. Fra le persone famose non ci si aspetta una forma di disagio così grande da indurre ad un gesto del genere. Si è portati a pensare a loro come a coloro che hanno tutto ciò che serve per essere felici, ma evidentemente, non è così.

    Rispondi
  • campanellino

    Weekend lungo lungo????? 😀

    Rispondi
  • @Tutti (3): Grazie per gli ulteriori commenti e…si weekend lungo ma non vacanziero. A domani per un nuovo post.

    Rispondi

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi